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Viviana Bucarelli
Leggi i suoi articoliAndrew Fabricant, dal 2018 chief operating officer di Gagosian, che possiede diciotto gallerie intorno al mondo, tra New York, Londra, Parigi, Beverly Hills, Atene, Roma, Ginevra, Basilea e Hong Kong, racconta come una delle imprese del mercato dell’arte più influenti al mondo vive i tempi della pandemia.
Ciò che emerge è che in questa emergenza il rapporto con gli artisti è la cosa più importante: «Il supporto reciproco tra la galleria e gli artisti in questo momento si rafforza e consolida sempre di più e, appena tutto questo sarà finito, farà di noi migliori galleristi e certamente persone migliori».
Dal momento in cui la tragedia della pandemia causata dal Covid19 ha sconvolto il mondo, la galleria ha inserito nella sezione «Gagosian Quarterly» del sito web nuovo materiale, comprese interviste, articoli, photo essays sugli artisti rappresentati e sulle mostre precedenti.
Una delle nuove iniziative di cui Fabricant rivela di essere «particolarmente entusiasta», è la serie «Artist Spotlight», lanciata un paio di settimane fa sul sito, che prevede, ogni mercoledì, la presentazione del lavoro di un artista attraverso video, interviste, articoli e altri contenuti.
Tra gli artisti, Sarah Sze con i suoi «paesaggi multimediali»; Stanley Whitney che, per i suoi dipinti astratti di enorme formato dice di avere come riferimenti Mark Rothko, Jackson Pollock e, al tempo stesso, Giorgio Morandi; Jennifer Guidi e le sue opere in cui colore e luce sono elementi costanti; Katharina Grosse e le sue installazioni gigantesche il cui il colore è sempre il protagonista; Urs Fischer; Theaster Gates che in queste settimane collabora con l’azienda di moda e abbigliamento Citizens of Humanity per la produzione e distribuzione di maschere; poi Dan Colen, Mark Grotjahn, Mary Weatherford, Rudolf Polanszky, Roe Ethridge, Titus Kaphar, Damien Hirst e Jenny Saville.
«Ogni venerdì, conclude Fabricant, dell’artista della settimana presentiamo sul sito anche un nuovo lavoro che resta in vendita per quarantotto ore».
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