Nuove strategie di investimento per il cinema e l'audiovisivo

Vittoria Azzarita |

In Italia il cinema e l'audiovisivo si presentano come una realtà produttiva debole. Ad affermarlo non sono i soliti detrattori del primato culturale italico, ma è l'ultima edizione del rapporto sul mercato e l'industria del cinema in Italia a cura della Fondazione Ente dello Spettacolo(1). Secondo lo studio, appiattendo la produzione di contenuti su due grandi generi mainstream – il dramma e la commedia(2) – l'industria cinematografica nostrana è stata spinta a un “ripiegamento conservativo”, deprimendo la possibilità di innovare i processi. Un giudizio senza dubbio tranchant che denuncia una fragilità strutturale che pregiudica lo sviluppo della pluralità di linguaggi e forme espressive possibile nel presente, e che non ha risparmiato neanche l'industria cinematografica, considerata tra le maggiori eccellenze del Made in Italy.

A fronte di una produzione di ricchezza annuale pari a 4,4
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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