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Nuda nella vasca di Hitler

Chiara Coronelli

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«Lee Miller. Fotografie» è la mostra a cura di Walter Moser che il Martin-Gropius-Bau dedica alla fotografa americana: un centinaio di lavori realizzati nei cinquant’anni della sua attività, tra sperimentazione surrealista, ritratti, moda, paesaggio e reportage di guerra.

Nata a New York nel 1907, Lee Miller è stata musa e artista, ispiratrice di talenti e talento lei stessa, tessendosi una vita piena e romanzesca, anche se le tremende ferite subite nell’infanzia la segneranno fino alla morte avvenuta nel 1977, dopo anni di depressione. «Fuori sembravo un angelo». Mi vedevano così. «Dentro invece ero un demonio». Ho conosciuto tutto il dolore del mondo fin da bambina».

A vent’anni comincia a posare per «Vogue America» come modella, ma già nel 1929 passa dietro l’obiettivo, quando a Parigi entra nella cerchia surrealista, diventando allieva e amante di Man Ray. Comincia con lui gli esperimenti in camera oscura, con i ritratti solarizzati e una ricerca alla quale alterna i servizi di moda che pubblica proprio su «Vogue», mentre sulle stesse pagine continua a comparire come modella.

Torna a New York, dove apre uno studio e incontra un alto funzionario egiziano che segue al Cairo per alcuni anni, fotografando il deserto in toni modernisti. Nel 1938 è di nuovo in Europa, dove seguirà la seconda guerra mondiale, questa volta per l’edizione inglese della stessa rivista: le incursioni della Luftwaffe su Londra e la liberazione di Parigi; le atrocità di Dachau e Buchenwald; le rovine di Vienna e le vittime negli ospedali.

Beffarda e simbolica l’immagine che la ritrae nuda nella vasca da bagno di Hitler, scattata da David Scherman durante il loro viaggio a Monaco nel 1945. La mostra è aperta dal 19 marzo al 12 giugno.

Chiara Coronelli, 08 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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Nuda nella vasca di Hitler | Chiara Coronelli

Nuda nella vasca di Hitler | Chiara Coronelli