Nicolaes Maes fotografo beffardo dell’Età d’Oro

Alla National Gallery l'allievo di Rembrandt e acuto osservatore della società

Nicolas Maes «Ritratto di Simon van Alphen» (particolare, 1677 ca). Amsterdam, Rijksmuseum
Giovanni Pellinghelli del Monticello |

Londra. È alla National Gallery dal 22 febbraio al 31 maggio la mostra dedicata (in collaborazione con Mauritshuis dell’Aia) a Nicolaes Maes (1634-93), maestro olandese dell’Età dell’Oro che, allievo di maggior talento di Rembrandt, si affermò come «fotografo» di quella fastosa società borghese aprendo la strada ai futuri successi di Vermeer.

In mostra 48 fra dipinti e disegni, provenienti da collezioni private e pubbliche internazionali, divisi in tre sezioni dedicate alle tre epoche pittoriche di Maes: dalle iniziali scene bibliche (in cui è evidente l’influenza di Rembrandt) presto tralasciate per la pittura di genere, a fissare la vita quotidiana nelle ricche case borghesi, fino agli ultimi decenni che lo videro fra i ritrattisti più ricercati dell’Olanda del XVII secolo.

Nella prima, l’imponente «Gesù benedice i fanciulli» (1652-53, National Gallery, Londra), riprende la
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