New York, a Zanele Muholi l'Infinity Award dell'Icp
L'artista sudafricana premiata per il suo «attivismo visivo»
New York. «Dietro ogni ritratto c’è una storia. È importante non solo scattare fotografie, ma anche includere il nome, il luogo – per rompere l’estetica».
Da oltre dieci anni l’artista sudafricana Zanele Muholi (nata nel 1972 a Umlazi, vicino a Durban, e residente a Johannesburg) combatte contro la violenza subita ogni giorno in Sud Africa dalla comunità Lgbti-Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender and Intersexual, utilizzando la fotografia per denunciare l’orrore di cui sono abitualmente vittima le donne che ritrae nei suoi lavori in bianco e nero.
La forza senza compromessi del suo «attivismo visivo», l’ha portata ad aggiudicarsi l’Icp Infinity Award for Documentary and Photojournalism 2016, che le è stato da poco consegnato durante la cerimonia a New York. L’impegno politico in difesa dei diritti umani è da sempre cardine della sua esistenza: collabora con la rivista online Behind
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