Sono state sistemate le passerelle di acciaio che consentono di visitare l’impervia grotta di San Michele Arcangelo del X secolo. Le infiltrazioni d’acqua nelle grotte avevano compromesso parte delle pitture dell’importante sito longobardo composto da ben cinque edifici (martyrion) una basilica affrescata ad aula unica, due edicole votive con cortile, una chiesa e un oratorio. Il progetto di valorizzazione è iniziato nel 2013 con fondi Por 2007-13.

Fondamentali sono stati i restauri del ciclo pittorico (29 affreschi dedicati alla vita di Gesù e di san Pietro), l’illuminazione, il recupero di reperti e il consolidamento del costone roccioso che incombeva sull’ingresso della grotta. I lavori sono l’ultima tappa di un programma di salvaguardia e valorizzazione del sito rupestre medievale condotto fin dagli anni Sessanta, anche con numerose campagne di scavo. Sono stati rinvenuti 30mila reperti e resti di edifici legati al culto, un ospizio per i pellegrini, un’aula battesimale del IX secolo e, all’esterno, il cenobio dei monaci custodi del santuario.