Nell'atlante di Boccioni il catalogo segreto della creatività dell'artista

La copertina del volume
Luca Scarlini |

Il laboratorio degli artisti è racchiuso spesso in album segreti di immagini rivelatorie, che in un momento dato della loro esistenza hanno saputo fornire loro materiale di riflessione e ispirazione.
L’Atlas di Umberto Boccioni è conservato alla Biblioteca Civica di Verona, dove era giunto insieme alle carte del cognato Guido Valeriano Callegari, studioso delle civiltà precolombiane e archeologo, per un lascito operato dalla sorella, Raffaella Amelia, che negli anni Cinquanta non riusciva a valorizzare le opere dell’amato fratello, nel momento di massimo sospetto verso i futuristi, intesi come alfieri o portavoce del Fascismo, anche se le neoavanguardie (basti pensare all’impatto di certi aspetti del movimento sui situazionisti e Pinot Gallizio, fortemente legati alla personalità di Tullio d’Albisola) furono in grado di valorizzare per tempo gli aspetti innovativi di quell’esperienza.

In questi
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