Nei sotterranei gotici di Napoli

La Lapide del 1236 del palazzo della Vicaria
Luisa Martorelli |

Napoli. Il 22 gennaio la Soprintendenza per il Polo Museale di Napoli e della Reggia di Caserta riapre il percorso dei Sotterranei gotici della Certosa e Museo di San Martino di Napoli, fondato in età angioina da Tino da Camaino. Lo spazio è tra i più suggestivi del complesso certosino e si presenta con una sequenza di imponenti arcate, ben visibili anche dall’esterno. La loro storia è segnata da numerosi tentativi di recupero. Nel 1986 fu avviato un restauro architettonico e adeguamento impiantistico, col contributo del Rotary Club e, nel 2000, nel corso di un nuovo ordinamento del museo, i Sotterranei gotici divennero luogo di raccolta di sculture, epigrafi e frammenti di lapidi fino a quel momento depositate nelle sale del lato nord del museo e nel portico del Noviziato.
L’esposizione attuale comprende centoquarantaquattro opere in marmo, distribuite in ordine cronologico (dal XIII al XVIII secolo) ma
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© Riproduzione riservata Il frammento della Figura femminile giacente, forse Maria di Valois, della bottega dello scultore-architetto Tino di Camaino La Certosa di San Martino a Napoli Una veduta dei sotterranei L'Allegoria velata, opera di Angelo Viva Una veduta dei sotterranei
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