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Massimiliano Cesari
Leggi i suoi articoliÈ quasi terminato il recupero delle mura e dei due bastioni di San Francesco avviato nel 2014. I lavori sono stati condotti in due fasi: la prima, da 4,9 milioni di euro, affidata all’impresa Capriello, la seconda, da 5,2 milioni, assegnata all’impresa Mello. I fondi interamente comunitari sono stati gestiti dall’Assessorato comunale ai Lavori pubblici nella persona di Gaetano Messuti. I tempi di consegna sono slittati di un anno a causa del prolungamento dei lavori di liberazione del fossato (profondo circa cinque metri, largo tra i sette e i dieci) che, come le mura, venne realizzato a metà del Cinquecento per volere di Carlo V da Loffredo Adorno su progetto di Gian Giacomo dell’Acaya. Durante le operazioni di svuotamento del fossato e degli ambienti interni alla cinta muraria, numerosi ritrovamenti hanno reso le operazioni di recupero più complesse.
Tra i reperti, sui quali per ora si mantiene il riserbo da parte della Soprintendenza archeologica e della Scuola di Specializzazione di Archeologia dell’Università del Salento, sarebbero stati ritrovati un cannone, divise militari di epoche diverse ed elementi lapidei significativi della storia della città. Durante gli scavi, oltre a un secondo fossato di età federiciana, è riemersa anche una strada di epoca romana che in antichità collegava Lecce a Brindisi.
Il Parco delle Mura Urbiche, vero e proprio museo a cielo aperto che inaugurerà a fine aprile, sarà fruibile su più livelli. Un ascensore installato nella zona dell’infopoint (area che accoglierà anche la biglietteria e il bookshop) permetterà di raggiungere, tramite una passerella in acciaio, i camminamenti dei bastioni a cinque metri e mezzo d’altezza. Una lunga rampa in pietra condurrà al fossato che circonda il Parco e alla strada romana. Un secondo ascensore porterà negli ambienti sotterranei, dove sono state predisposte sale espositive (si spera con una migliore gestione di quelle del Castello Carlo V). Sarà qui che con ricostruzioni multimediali i personaggi storici Gian Giacomo dell’Acaya, Loffredo Adorno e Carlo V racconteranno ai visitatori la storia della cinta muraria e della Lecce cinquecentesca.
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