Musica e foto per i dieci anni di artgenève

Al Palaexpo un fruttuoso connubio tra mondo delle gallerie commerciali e sfera istituzionale

Caio Reisewitz, «Angatuba», 2019. Courtesy Bendana | Pinel
Federico Florian |  | Ginevra

Dal 3 al 6 marzo, artgenève festeggia il suo decimo anniversario con un’edizione dedicata alla musica e alla fotografia. Un’ottantina le gallerie invitate al Palaexpo (tra le italiane, Tornabuoni, Franco Noero, Continua, P420, Rolando Anselmi, Thomas Brambilla), con nuovi partecipanti di peso: le parigine Thaddaeus Ropac e Chantal Crousel, la londinese Herald St. e la newyorkese David Zwirner.

Chambers, la nuova sezione della fiera, riunisce installazioni sonore in un’area appositamente dedicata nel palazzo delle esposizioni, mentre in uno spazio dalla forma di labirinto 12 gallerie (fra cui la parigina Air de Paris, la milanese Viasaterna, le romane Ermes-Ermes e Matèria) presentano opere fotografiche.

Nota come fiera per connoisseur per la cura degli stand e la natura dell’arte esposta, artgenève, nell’edizione 2022 come in quelle precedenti, coltiva un fruttuoso connubio tra mondo delle gallerie commerciali e sfera istituzionale: una serie di musei e fondazioni internazionali, difatti, si affiancano agli stand degli espositori privati.

Tra questi, il Centre Pompidou, il KW Institute for Contemporary Art e le Serpentine Galleries, oltre a una delegazione regionale composta da istituzioni quali il Mamco, il Centre d’Art Contemporain Genève e la Fondation Martin Bodmer. Tra gli highlight, la retrospettiva dell’artista americana recentemente scomparsa Kaari Upson, organizzata dalla Deste Foundation di Atene, e lo stand della Ringier Collection di Zurigo dedicato a Kai Althoff e Robert Elfgen.

Per artgenève/estates, la sezione annuale riservata agli artisti storici, Meg Webster presenta una monumentale installazione vegetale realizzata in collaborazione con la galleria di New York Paula Cooper.

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