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Museo diffuso

Massimiliano Cesari

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È stato inaugurato il Sistema Museale di Vaste e Poggiardo, comprendente il Museo Archeologico di Vaste, il Parco dei Guerrieri e il Portale, la chiesa rupestre dei Santi Stefani, la cripta di Santa Maria degli Angeli, il relativo Museo degli affreschi bizantini (questi ultimi provenienti dalla cripta citata) e l’Arboreto didattico.

Un sistema museale diffuso, dunque, che annovera, integrandoli, i beni culturali archeologici legati al passato messapico, quelli delle cripte bizantine con gli affreschi, sino ai beni ambientali e paesaggistici del territorio. L’articolato sistema museale, istituito con delibera comunale, e realizzato attraverso un progetto finanziato con Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr 2007-2013), costituisce il momento clou di una trentennale attività di ricerca condotta sul territorio dall’Università del Salento, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia. 

Le  campagne di scavo infatti, sono state coordinate già dal 1981 dall’archeologo Francesco D’Andria, docente emerito dell’Ateneo salentino. Pietra angolare della rete museale è il Museo Archeologico di Vaste (frazione di Poggiardo), l’antica Bastae, noto centro messapico ricordato anche da Plinio, che ospita una collezione di circa mille reperti ritrovati nel corso delle numerose campagne di scavo iniziate già dai primi decenni del XIX secolo, e ora affidate a Giovanni Mastronuzzi (Università del Salento), responsabile scientifico dello stesso Museo con sede nel Palazzo Baronale (XIV-XVIII secolo).

Rivisto l’intero percorso museografico e didattico. La collezione corre in parallelo con la storia di Vaste: dai primi insediamenti risalenti all’età del Bronzo (XI-X secolo a.C.) all’epoca di massima espansione messapica (IV-III secolo a.C.), quando la città fu dotata di un’imponente cinta muraria di oltre 3 km; per giungere alla conquista romana e al più «moderno» periodo paleocristiano e bizantino (IV-VI secolo). Rispetto al passato, il museo ora dispone di un numero maggiore di sale (in tutto 14), e anche di un primo piano che, grazie al nuovo allestimento, consente ai visitatori una fruizione «attiva» della collezione. 

Massimiliano Cesari, 19 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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