Museion è un terreno fertile
A Bolzano tre appuntamenti con Asad Raza, Dan Graham e Albert Mayr, con un approccio interdisciplinare tra arte, scienza, architettura, danza e abitanti del territorio

In un dialogo tra arte, scienza, architettura, danza e abitanti del territorio, il 25 marzo si apre a Museion la mostra «Plot» (fino al 3 settembre, a cura di Leonie Radine) dell’artista Asad Raza (nato nel 1974 a Buffalo in Usa, vive a Berlino). Nelle 60 tonnellate di terriccio artificiale che coprono il primo piano del museo vengono mescolati continuamente da un gruppo di coltivatori materiali e prodotti di scarto: il terriccio fertile che ne deriva viene consegnato ai visitatori.
Come il plot di un romanzo, ma il titolo allude anche al significato di planimetria o di pezzo di terra, la mostra si sviluppa in capitoli diversi, ciascuno dei quali crea incontri poetici con la partecipazione degli architetti BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava), dell’artista Lydia Ourahmane e della coreografa Moriah Evans. Nell’Epilogo, durante «La lunga notte dei musei» l’8 settembre, il terriccio rimasto sarà trasportato nello spazio Passage al piano terra di Museion e donato ai visitatori, come auspicio di prosecuzione e continuità.
Intanto in Passage, accessibile gratuitamente, dal 17 marzo ritorna a essere esposto «Sonic Youth Pavillon» che Dan Graham (1942-2022) aveva concepito per questa istituzione nel 2008. Pensato non solo come ambiente architettonico in vetro, specchi e acciaio traforato, ma anche come display per contenuti multimediali, ospiterà progetti video: fino al 4 giugno quelli degli studenti di ZeLIG - Scuola di documentario, televisione e new media di Bolzano, dal 9 giugno al 3 settembre con «My Frame», a cura di Saim Demircan, video di artisti tra opera e documento.
Sempre in Passage, a cura di Frida Carazzato con Andreas Hapkemeyer, vengono celebrati, con opere degli anni Settanta, Ottanta e Novanta presenti in collezione, gli 80 anni di Albert Mayr, nato a Bolzano ma fiorentino di adozione. Tra musica e arte visiva, Mayr è autore sia di composizioni di musica elettronica sia di teorizzazioni sulla necessità di ripensare il nostro rapporto con il tempo. Dal 17 marzo al 4 giugno «Time aspects» sarà accompagnata da eventi collaterali: il 30 marzo «Museion suona Albert Mayr» con Francesco Canavese, Francesco Giomi, Francesco Michi, Luca Miti e Stefano Zorzanello, mentre il 29 aprile si terrà «Nel contesto», passeggiata sonora con Simone Faraci.