Musealia Americana | Wadsworth Atheneum of Art

Viaggio negli Stati Uniti alla scoperta di musei poco noti in Italia. Hartford, Connecticut

Il Wadsworth Atheneum of Art, ad Hartford (Ct)
Thomas Clement Salomon |  | Hartford

Hartford, una cittadina universitaria a circa cento miglia a nord di New York, può vantare una delle più antiche istituzioni museali degli Stati Uniti, il Wadsworth Atheneum of Art. Originariamente concepito come Galleria di Belle Arti, venne denominato Atheneum in linea con il gusto romantico del XIX secolo e anche per indicare che la struttura museale non avrebbe esclusivamente custodito opere d'arte, ma sarebbe stata la sede di una biblioteca e un centro di studi di storia, letteratura e scienza.

Daniel Wadsworth, architetto e patrono delle arti, lo fondò nel 1842. Figlio di Jeremiah Wadsworth, uno degli uomini più ricchi di Hartford, Daniel intraprese presto una vita all'insegna della passione per le arti. Con lo scrittore Benjamin Silliman e il pittore John Trumbull viaggiò fino alle Cascate del Niagara. Visitò le White Mountains nel New Hampshire, sempre in cerca di paesaggi da dipingere e di sensazioni da trasmettere attraverso gli scritti.

Il Wadsworth Atheneum of Art è oggi caratterizzato da diversi edifici realizzati intorno all'originaria costruzione neogotica voluta da Wadsworth, opera degli architetti Ithiel Town e Alexander Jackson Davis. Il primo nucleo di opere dell'Atheneum fu composto dalla collezione personale di Wadsworth e da quella dell'American Academy of the Fine Arts di New York che il mecenate di Hartford acquistò con la finalità di promuovere gli artisti statunitensi e di esporla nella sua istituzione museale. Nei primi anni le raccolte di opere si svilupparono lentamente. Erano esposte sculture vittoriane, dipinti con paesaggi americani e ritratti. I principali artisti rappresentati erano John Trumbull, Thomas Cole e Frederic Church.

Nel 1907 l'istituzione museale iniziò a beneficiare dei fondi messi a disposizione dal banchiere J.P. Morgan, nativo di Hartford, che finanziò la costruzione della galleria nota come Morgan Memorial destinata a ospitare centinaia di opere a lui appartenute. Nel 1927, grazie al cospicuo lascito di oltre 1 milione di dollari da parte del benefattore Frank C. Sumner, l'Atheneum ebbe i fondi per portare a termine straordinari acquisti di opere d'arte: fu così che ad Hartford giunsero i primi dipinti di Balthus, Mondrian, Miró e Dalí in America.

In quello stesso anno venne nominato direttore Arthur Everett Austin Jr. che rimase in carica fino al 1944. Nel 1930, sotto la direzione di Austin, l'Atheneum presentò la prima grande mostra americana dedicata al Barocco italiano, l'anno successivo un'importante esposizione dedicata al Surrealismo e nel 1934, la prima grande retrospettiva di Pablo Picasso.

In una lettera del 1939 il mercante d'arte Paul Byk suggerì ad Austin di andarlo a trovare nella sua galleria di New York: «Ho una grande sorpresa in negozio. So in anticipo che condividerai il mio entusiasmo», scriveva all'energico direttore. Byk aveva ragione: il dipinto di cui era entrato in possesso colpì profondamente Austin che fece di tutto pur di acquistarlo per il museo impiegando parecchio tempo a convincere il board of trustee a pagare i 17mila dollari del prezzo richiesto.

Paul Byk pazientò per ben due anni e, nel mentre, riuscì a fornire ad Austin l'informazione che tre studiosi italiani, Roberto Longhi, Antonio Morassi e Giuseppe Fiocco, sostenevano vigorosamente l'attribuzione del dipinto e il suo grande valore. Tale rassicurazione convinse i trustee a procedere all'acquisto della tela. In tal modo giunse ad Hartford il magnifico «San Francesco in estasi», primo e al tempo unico dipinto di Caravaggio in America.

Oltre all'opera del Merisi, l'Atheneum custodisce dipinti di Sebastiano dal Piombo, Salvator Rosa, Orazio Gentileschi, Francisco de Zurbarán e Frans Hals. Particolarmente rilevante, la collezione surrealista ospita dipinti di Salvador Dalí, Max Ernst e Joan Miró.

Perla delle collezioni del Museo di Hartford è il grande dipinto di Giovanni Paolo Pannini intitolato «La galleria del cardinale Silvio Valenti Gonzaga». Capolavoro realizzato dal vedutista italiano nel 1749, l'opera raffigura il Cardinale Valenti Gonzaga insieme ad altri eruditi, al centro di una galleria di dipinti immaginaria. Centinaia di quadri adornano il lussuoso ambiente, dal pavimento fino alla volta affrescata. Decine di questi dipinti sono identificabili e tra di essi emergono opere di Raffaello, Tiziano, Veronese, Correggio, Parmigianino. La selezione di Pannini è fantasiosa anche se il cardinale possedeva una ragguardevole collezione che fu poi smembrata.

La galleria immaginaria di Valenti Gonzaga a Roma all'interno della galleria voluta da Daniel Wadsworth ad Hartford ci dimostra che, nonostante il trascorrere dei secoli, l'essere umano continua a circondarsi di bellezza e, su entrambe le sponde dell'Atlantico, rimane invariata la profondità del suo amore per le Arti.

MUSEALIA AMERICANA
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