Musealia Americana | National Gallery of Art

Viaggio negli Stati Uniti alla scoperta di musei poco noti in Italia. Washington, District of Columbia

National Gallery of Art Washington
Thomas Clement Salomon |  | Washington

I più straordinari dipinti italiani attualmente conservati in America si trovano alla National Gallery of Art di Washington D.C. Fondata nel 1937 e inaugurata nel 1941 grazie alla lungimiranza del banchiere Andrew W.Mellon, venne concepita sul modello della National Gallery di Londra. Al termine degli anni Venti Mellon, al quale il magnate Henry Clay Frick aveva trasmesso la passione per le arti, decise, decise di donare la sua collezione affinché a Washington nascesse un'importante galleria nazionale sul modello di quelle europee.

Coadiuvato dai più grandi antiquari dell'epoca, tra i quali Joseph Duveen, Mellon divenne presto un protagonista del collezionismo d'arte internazionale. In quegli anni il banchiere americano apprese che in Russia Stalin era intenzionato a vendere dei capolavori pittorici appartenuti agli zar per ricavarne denaro da destinare all'acquisto di un numero cospicuo di trattori. Tramite la Knoedler Gallery Mellon riuscì ad accaparrarsi 21 dipinti provenienti dall'Ermitage di San Pietroburgo per 6 milioni di dollari. Tra di essi vi erano 5 opere di Rembrandt, 4 di Van Dyck e altre di Veronese, Tiziano, Van Eyck e Raffaello: fu questa una delle più eccezionali acquisizioni di opere d'arte del secolo.

La trattativa fu condotta in segreto tra il 1930 e il 1931 e Mellon ne rivelò i dettagli solo nel 1937. In quello stesso anno il Congresso degli Stati Uniti istituì per decreto la nascita del nuovo museo di Washington. Il banchiere, che nel frattempo nominò l'architetto John Russell Pope per la progettazione degli spazi museali, non riuscì a vederne il risultato perché morì in quello stesso anno. Ad arricchire le collezioni della National Gallery hanno successivamente contribuito diverse altre acquisizioni e donazioni tra cui quelle degli imprenditori Samuel H. Kress e Peter Widener e quella del banchiere Chester Dale.

La National Gallery venne edificata lungo la Constitution Avenue tra il Campidoglio e il possente obelisco dedicato a George Washington. Nel 1978 la struttura neoclassica disegnata da Russell Pope venne affiancata da una nuova ala, la East Wing, progettata dall'architetto cinese I. Ming Pei celebre per la Piramide del Louvre. All'interno delle sale le opere sono disposte in modo maggiormente distanziato rispetto a quanto normalmente avviene negli altri musei con il preciso intento di far contemplare al pubblico ogni opera isolata rispetto alle altre per favorirne la comprensione.

La collezione della National Gallery illustra oltre 700 anni di produzione artistica. Si distingue per essere la più vasta ed esaustiva raccolta di dipinti antichi in America, ma questo fondamentale corpus è affiancato dalle collezioni di arte impressionista, post-impressionista e di dipinti del Novecento.

Tra le opere italiane del XV secolo eccellono il «Ritratto di giovane» eseguito da Filippo Lippi nel 1485 e l'«Adorazione dei Magi» di Sandro Botticelli, entrambe appartenute a Mellon. Sempre del pittore fiorentino, il «Ritratto di Giuliano de' Medici» raffigura il fratello minore di Lorenzo il Magnifico brutalmente assassinato durante la Congiura dei Pazzi.

Unico dipinto di Leonardo da Vinci negli Stati Uniti e considerato inamovibile, il «Ritratto di Ginevra de' Benci» è l'icona della National Gallery di Washington. Commissionato forse da Pietro Bembo poco prima che Leonardo lasciasse Firenze per Milano, il dipinto raffigura la moglie di un banchiere fiorentino, Ginevra, rappresentata con alle spalle una pianta di ginepro a rivelarne l'identità. Sul lato posteriore della tavola, Leonardo ha dipinto il motto «Virtutem forma decorat» («La bellezza decora la virtù»).

Tra le opere italiane del XVI secolo ve ne sono due nondimeno eccezionali: la «Madonna d'Alba» di Raffaello e l'«Adorazione dei pastori»di Giorgione. La prima si trova in questo momento a Roma, generosamente concessa in prestito alla mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale.

Secondo Eve Straussman-Pflanzer, giovane e brillante curatrice a cui è stata affidata la responsabilità del Dipartimento di Pittura Italiana e Spagnola, «La Madonna d'Alba esemplifica al livello più alto l'equilibrio, l'armonia e la dignità attese dai committenti di dipinti devozionali nell'Italia rinascimentale. La tenera relazione tra Gesù Bambino e san Giovanni Battista, come quella della Vergine, trasmettono allo spettatore il senso della fragilità della vita e allo stesso tempo la bellezza e l'importanza delle relazioni profondamente sentite».

La splendida «Adorazione dei pastori» di Giorgione, appartenuta ai baroni di Allandale, venne donata alla National Gallery da Samuel Kress che la acquistò dal mercante Duveen. Quest'ultimo, prima di rivenderla, cercò in tutti i modi di far attribuire l'opera a Giorgione da Bernard Berenson per aumentarne sensibilmernte il valore economico. Lo studioso non era però d'accordo. Erroneamente, riteneva la tavola un lavoro giovanile di Tiziano. La disputa causò la rottura del rapporto d'affari tra Berenson e Duveen che andava avanti da più di due decenni. Contrariamente all'opinione di Berenson oggi quasi unanimemente la critica riconosce nel dipinto uno dei rari autografi di Giorgione. Anche i più grandi possono essere tratti in errore.

Proseguendo il cammino nelle sale della National Gallery di Washington e lasciandoci alle spalle le opere italiane, nella sezione dedicata ai dipinti del Seicento risultano straordinari il «Nobiluomo polacco»di Rembrandt, il «Daniele nella fossa dei leoni» dipinto da Rubens tra il 1614 e il 1616 e i tre dipinti di Johannes Vermeer, tra i quali la celebre «Donna con il cappello rosso».

Considerevoli anche le gallerie di dipinti del XIX secolo dove si possono ammirare, tra gli altri, opere di Edouard Manet, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Claude Monet e Toulouse-Lautrec.

Unica nel suo genere e tra le più importanti istituzioni museali dell'Occidente, la National Gallery di Washington incarna il sogno di Andrew W. Mellon. In una città dove la storia, soprattutto politica, degli Stati Uniti d'America si respira in ogni via, è certamente condivisibile l'auspicio della direttrice: Kaywin Feldman si augura che «il potere dell'arte, il quale incarna il potere di tutto ciò che condividiamo in quanto esseri umani, possa prevalere e dare conforto, in questi tempi difficili che ci troviamo a vivere».

MUSEALIA AMERICANA
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© Riproduzione riservata Raffaello, «Madonna d Alba» Washington National Gallery of Art, Andrew W. Mellon Collection Leonardo da Vinci «Ritratto di Ginevra de' Benci», Washington, National Gallery of Art, Ailsa Mellon Bruce Fund Giorgione «L'Adorazione dei pastori», Washington National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection Peter Paul Rubens «Daniele nella fossa dei leoni», Washington, National Gallery of Art, Ailsa Mellon Bruce Fund Filippo Lippi «Ritratto di giovane» Washington, National Gallery of Art, Andrew W. Mellon Collection
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