Musealia Americana | Chrysler Museum of Art

Viaggio negli Stati Uniti alla scoperta di musei poco noti in Italia. Norfolk, Virginia

Guido Reni, «L'incontro tra Davide e Abigail», 1615-20 ca. Norfolk, Chrysler Museum of Art, dono di Walter P. Chrysler Jr.
Thomas Clement Salomon |  | Norfolk

In seguito alla sua morte avvenuta nel 1988, Walter Percy Chrysler Jr. veniva definito dal critico John Russell sulle pagine di «The New York Times» il più grande collezionista statunitense degli ultimi 50 anni. Figlio del fondatore della Chrysler Corporation, Mr. Chrysler Jr. iniziò a collezionare opere d'arte alla tenera età di 14 anni. Spendendo 350 dollari, si aggiudicò un piccolo acquarello raffigurante un «Paesaggio con nudo femminile». Il giovane teneva con sé l'opera nella sua camera alla Hotchkiss School, finché un controllore del dormitorio si imbatté nel dipinto e ritenendolo oscenamente lascivo lo confiscò e lo distrusse. Si trattava di un Renoir.

Il quattordicenne Chrysler non si diede per vinto e dall'infausto episodio prese avvio un'avventura collezionistica tra le più interessanti d'America, assai mirata e mai confinata a una sola scuola o a un unico periodo storico. In seguito agli studi universitari, Chrysler fece un Grand Tour in Europa dove conobbe diversi artisti tra i quali Pablo Picasso, Henri Matisse e altri esponenti delle avanguardie parigine.           

Dal 1935 al 1953 fu presidente del Chrysler Building di New York, che era sede della casa automobilistica di famiglia e, fino al 1931, il grattacielo più alto del mondo. A New York Chrysler portava avanti il business, ma è nella cittadina di Norfolk in Virginia che conobbe Jean Outland poi divenuta sua moglie. Ed è proprio al Norfolk Museum of Art and Sciences, oggi Chrysler Museum of Art, che nel 1971 il magnate donò i suoi capolavori.

Sono più di sessanta le sale che ospitano oggi buona parte dei 30mila manufatti che spaziano dall'antico Egitto al contemporaneo, documentando 5mila anni di creatività umana. Circa l'85% di queste opere appartennero a Walter P. Chrysler Jr. Fiore all'occhiello del museo è una delle più ricche collezioni di oggetti in vetro al mondo. Tra le oltre 8mila opere vitree anche lampade e vetrate di Tiffany. La collezione fotografica, in continua crescita, vanta ad oggi circa 4mila immagini.          

Si deve al magnate una selezione di dipinti impressionisti e postimpressionisti di Edouard Manet, Paul Gauguin ed Edgar Degas, ma anche opere della scuola americana del Novecento, quali Edward Hopper, Jackson Pollock e Mark Rothko. Non decine di dipinti, come accade nei più noti musei oltreoceano, ma una selezione accurata, mai banale.

A partire dallo stile architettonico dell'edificio, che rispecchia una forte impronta rinascimentale italiana, la peculiare presenza dell'Italia prosegue anche all'interno delle sale. Nelle gallerie dedicate alle antichità classiche sono esposte due sculture romane provenienti dalla Collezione Giustiniani. Molti i dipinti italiani: «L'incontro di Davide con Abigail» di Guido Reni, il misterioso «Ritratto del matematico Erhard Weigel» realizzato nel 1649 da Pietro della Vecchia e tele di Guercino, Veronese, Dosso Dossi, solo per citarne alcuni.

Tra le sculture marmoree spiccano «Ganimede e l'aquila» di Bertel Thorvaldsen, scultore danese che fece di Roma la sua seconda casa, e il «Salvator Mundi» attribuito a Gian Lorenzo Bernini nel 1972 da Irving Lavin. Secondo le fonti, sarebbe questa l'ultima opera che il regista del Barocco avrebbe realizzato prima della morte, ma la paternità berniniana del Cristo di Norfolk è stata fortemente messa in dubbio nel 2001 dopo la riscoperta a Roma di un'altra versione dello stesso soggetto in cui parte della critica ha riconosciuto l'originale perduto. L'attribuzione è ancora dibattuta, ma di grande interesse è stato il confronto tra le due opere reso possibile dalla mostra «Bernini» tenutasi alla Galleria Borghese nel 2017. Il prestito del «Salvator Mundi» testimonia l'apertura del Chrysler Museum e la gentilezza del suo direttore Erik H. Neil, che crede fermamente nella collaborazione tra istituzioni.

C'è molta Italia, in particolare Roma, nel sublime dipinto del francese Hubert Robert (1733-1808) intitolato «Paesaggio con un tempio». Si tratta di una di quelle opere di fronte alle quali un visitatore frettoloso neanche si ferma. Rappresenta una veduta fantastica di antichità classiche all'interno della quale si possono scorgere il Colosseo, il Pantheon, il Tempio della Sibilla di Tivoli, la personificazione del Nilo proveniente dal Tempio di Serapide e oggi in Campidoglio, uno dei cosiddetti Dioscuri del Quirinale, l'enorme «labrum» in porfido oggi ai Musei Vaticani, un obelisco egizio e, sulla sinistra, la scultura di un prigioniero dace a ricordarci l'epica conquista dell'attuale Romania da parte di Traiano. Contemplando il dipinto di Hubert si prova una certa fierezza pensando che quelle meraviglie sono tutte a casa nostra, su questa sponda dell'Oceano, e si comprende che definire alcune opere «ambasciatrici» del nostro Paese all'estero non è mera retorica.

Con il Covid-19 alle spalle, si potrebbe pensare a una pubblicazione frutto di un progetto di ricerca o a una mostra che metta a confronto la collezione di Walter P. Chrysler Jr. e quella del suo alter ego italiano Gianni Agnelli, magari a Torino nel 2021 per il centenario della nascita dell'Avvocato. Entrambi collezionisti d'arte, i due avevano solo una decina d'anni di differenza e dominarono la scena del costume e dell'industria automobilistica nei loro Paesi.     

Si tratterebbe di una collaborazione tra Stati Uniti e Italia per portare avanti la ricerca su due peculiari vicende collezionistiche del secolo breve. Sarebbe l’occasione per fare nuova luce sulle raccolte d'arte e sulla sensibilità estetica dei due tycoon i cui capolavori sono oggi esposti al servizio della collettività.

MUSEALIA AMERICANA
Viaggio negli Stati Uniti alla scoperta di musei poco noti in Italia

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The Art Institute | Chicago, Illinois
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Morgan Library & Museum | New York
Hispanic Society Museum | New York
Frick Collection | New York
Brooklyn Museum | New York
Legion of Honor Museum | San Francisco, California
Hearts Castle | San Simeon, California
Getty Villa | Los Angeles, California
San Diego Museum of Art | San Diego, California
Isabella Stewart Gardner Museum | Boston, Massachusetts
Harward Arts Museums
, Cambridge, Massachusetts
Kimbell Art Museum | Fort Worth, Texas
Menil Collection
| Houston, Texas
Ringling Museum of Art | Sarasota, Florida
Vizcaya Museum | Miami, Florida

© Riproduzione riservata Busto del Salvatore attribuito a Gian Lorenzo Bernini, 1679 ca. Norfolk, Chrysler Museum of Art, dono di Walter P. Chrysler Jr. Bertel Thorvaldsen, «Ganimede e l'aquila», 1815-17 ca. Norfolk, Chrysler Museum of Art, dono di Walter P. Chrysler Jr. Pietro Della Vecchia, «Ritratto di Erhard Weigel», 1649. Norfolk, Chrysler Museum of Art, dono di Walter P. Chrysler Jr. Hubert Robert, «Paesaggio con un tempio», 1765-1800 ca. Norfolk, Chrysler Museum of Art, dono di Walter P. Chrysler Jr. Apollo e il Gladiatore, I secolo d.C. Norfolk, Chrysler Museum of Art, dono di Walter P. Chrysler Jr.
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