Mostre e prestiti all'estero, manca un criterio univoco
Il caso dei Raffaello inviati dagli Uffizi al Puskin di Mosca riaccende ancora una volta il dibattito sulla inamovibilità delle opere più fragili o caratterizzanti l'identità del museo di provenienza

Firenze. I Raffaello a Mosca: dovevano partire o no? Erano i restauratori d’accordo o no? Alla polemiche scatenate da un articolo su «la Repubblica» e a numerosi interventi sul web riguardo i prestiti alla mostra «Raffaello. La Poesia del Volto» in programma nel moscovita Museo Puškin dal 13 settembre all'11 dicembre la Direzione degli Uffizi ha replicato con un comunicato nel quale smentisce diversi punti.
Prima di tutto che la mostra sia stata organizzata in soli tre mesi, lasso di tempo che corrisponde solo alla sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra il Museo Puškin e le Gallerie degli Uffizi: i mesi sarebbero stati in realtà cinque, tempo giudicato bastante trattandosi di sole 11 opere (otto dipinti e tre disegni, Ndr). Un’affermazione opinabile, dato il calibro delle opere in ballo e i tempi di programmazione molto lunga delle mostre nei musei esteri (si parla sempre delle cose
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