Mondino hacker dell'arte
Alberto Fiz riunisce lavori degli anni Sessanta nella fiorentina galleria Il Ponte

La mostra «Aldo Mondino. Quadrettature e non solo, 1963-1972» allestita dal 24 febbraio al 14 aprile alla galleria Il Ponte a cura di Alberto Fiz riunisce alcuni lavori concepiti intorno agli anni Sessanta dal poliedrico artista torinese.
In quelle opere, Mondino (1938-2005) sovverte i canoni e i criteri della storia dell’arte sviluppando in maniera ironica e dissacrante, tanto da esser considerato uno degli anticipatori del postmoderno, un dialogo con maestri antichi (Giotto) o comunque già storicizzati (Casorati, Capogrossi). Inoltre gioca sull’uso dei materiali e sui calembour, come in «Torre di Torrone» (citazione di quella dipinta da Brueghel) o nel lampadario Jugendstil fatto con penne Bic, ribattezzato «Jugend-Stilo».
Un atteggiamento destabilizzante che si riappropria di capolavori noti, e quindi anche molto attinente a pratiche contemporanee, per farne scaturire altri significati. Come
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