Messina, a 30 dalla prima pietra «varato» (in parte) il Museo Regionale Interdisciplinare. Senza Antonello

Fino a marzo una mostra ripercorre luoghi e miti del Mediterraneo. L'apertura integrale solo ad aprile 2017

Foto dalla pagina Facebook del Museo
Silvia Mazza |

Messina. Ad oltre trent’anni dalla posa della prima pietra (e a un secolo dalla prima ipotesi progettuale, quella di Francesco Valenti del 1916) il 9 dicembre scorso è stata inaugurata (parzialmente) la nuova sede del Museo Regionale Interdisciplinare di Messina. «Varata», per usare le parole della direttrice Caterina Di Giacomo, a sottolineare il dialogo col mare, su cui si affaccia la nuova struttura, contrassegnata dalle «vele», finestrature verticali aggettanti che scandiscono le facciate per tutta l’altezza, e una terrazza con vista mozzafiato sullo Stretto. Ma la metafora rimanda, anche, al settore subacqueo dell’importante sezione Archeologica, non presente nella precedente sede dell’ex Filanda Mellinghoff, alla quale è di fatto limitata l’apertura, in attesa di quella integrale nel prossimo aprile. E, aggiungiamo noi, metafora pure di un museo che lascia le secche di un’incredibile
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© Riproduzione riservata Il nuovo Museo Regionale Interdisciplinare di Messina Una veduta delle sale
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