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Melli da sfogliare

Francesca Romana Morelli

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Nell’ambito della Scuola Romana Roberto Melli costituisce uno snodo tra le correnti d’avanguardia fino ai primi anni Venti del secolo scorso e la generazione dei tonalisti (Capogrossi, Cavalli, Mafai, sino al più giovane Renato Guttuso) per i quali fu un maestro e un fiancheggiatore. Fino al 31 luglio Simone Aleandri Arte Moderna, a cura Giuseppe Appella e Francesco Parisi, presenta una quarantina tra disegni e xilografie. Nella prima decade del secolo, l’opera di Melli (Ferrara 1885 - Roma 1958) è documentata da xilografie eseguite con uno stile essenziale e veloce per «Ebe», rivista di poesia e arte, della quale ottiene la direzione artistica. Tra il 1913 e il 1915 milita nella Secessione romana (1913-15) e si interessa all’opera di Medardo Rosso, come mostrano alcuni fogli con idee per sculture. Le frequentazioni con De Pisis, De Chirico e Broglio si riverberano in un sintetico «Studio d’interno» (1919), corredato da note autografe, riguardanti la «rappresentazione spaziale», la «realtà plastica», la capacità d’«incanto» e di «sospensione»: è il passaggio a una pittura costruita per stesure cromatiche, che irradiano luce dall’interno, fino a trasfigurare e sospendere la realtà dei soggetti. Negli anni Trenta il tonalismo trionfa alle Quadriennali e alla Biennale di Venezia. La produzione degli anni seguenti la guerra è rappresentata soprattutto da scorci del rione Testaccio. Dal 12 settembre all’11 ottobre la mostra proseguirà al Museo di Anticoli Corrado. 

Francesca Romana Morelli, 22 luglio 2015 | © Riproduzione riservata

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Melli da sfogliare | Francesca Romana Morelli

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