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McCurry indiano

Viviana Bucarelli

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L’India ha due milioni di dei... Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l’India è l’unica milionaria», scriveva Mark Twain nell’aprile 1896, nel suo diario di viaggio tra India e Sri Lanka. Se pensiamo all’India, non soltanto in materia di religione, siamo tuttavia sopraffatti dall’immagine di una miriade di eventi storici, di questioni politiche e sociali, di tradizioni, costumi, colori e sapori, come in poche altre realtà al mondo.

E come un novello Mark Twain, il pluripremiato fotografo Steve McCurry per tre decenni ha vissuto tutto questo. Nei suoi numerosi soggiorni in India, ne ha visitato i santuari, mete di pellegrinaggi oceanici, ha viaggiato per mesi lungo le interminabili ferrovie, ha raccontato la furia dei monsoni e la bellezza, da togliere il fiato, dei paesaggi.

Ora, in collaborazione con l’Ica di New York, il Rubin Museum of Art fino al 16 aprile presenta per la prima volta al pubblico museale il risultato di questo lavoro con la mostra «Steve McCurry: India».

Nello stesso periodo, è stato pubblicato in Italia anche l’omonimo volume, edito da Electa, in grande formato, contenente 96 fotografie a colori realizzate fra il 1978 e il 2014, introdotto da un testo di William Dalrymple (208 pp., € 59,00).

Viviana Bucarelli, 13 gennaio 2016 | © Riproduzione riservata

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McCurry indiano | Viviana Bucarelli

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