McCullin: una carriera lunga sessant'anni

250 opere del fotografo in una retrospettiva ospitata dalla Tate Britain

«Seaside pier on the south coast, Eastbourne, UK», anni ’70, di Don McCullin
Chiara Coronelli |  | Londra

Che siano quelle del conflitto in Vietnam, delle zone industriali di Durham e Bradford, dei villeggianti a Eastbourne, nelle immagini di Don McCullin c’è sempre una luce cruda, persino nei paesaggi del suo Somerset, dove vive. Un’inquietudine che si porta dentro dagli slum di Finsbury Park, il quartiere dove nasce nel 1935 in una famiglia operaia.

Perso il padre, appena quindicenne si impiega nelle ferrovie e dopo un’adolescenza difficile entra nella Raf dove nel 1956 è assistente fotografo durante la crisi di Suez. Quando torna a Londra con una reflex Rolleicord, comincia a riprendere la comunità dove è cresciuto.

Nasce qui il ritratto della gang The Guv’nors pubblicato dall’«Observer», che dà il via a una carriera lunga sessant’anni. Sono stampate dall’autore le 250 opere di «Don McCullin», la retrospettiva che la Tate Britain (dal 5 febbraio al 18 settembre) dedica al pluripremiato
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