Marsiglia è tutta di Sophie Calle

La città sul Mediterraneo apre ben cinque dei suoi musei all’artista e fotografa francese

«Parce que» di Sophie Calle. © Musée des Beaux-Arts de Marseille
Luana De Micco |

Marsiglia (Francia). «Parce que» («Perché») è il titolo dell’ultimo lavoro di Sophie Calle: tutte le fotografie della serie sono nascoste dietro a una tendina su cui è scritta una frase enigmatica. Bisogna leggere il breve testo, che comincia sempre con «parce que», e sollevare il tessuto per scoprire l’immagine e poterne così capire il senso, il motivo per cui la foto esiste.

Su una di queste tendine si legge: «Perché la vendetta è un piatto che si mangia freddo». Non si tratta di una domanda, ma di una conclusione. Sotto si svela una foto inquietante: due tombe, sull’una è scritta la parola «Father», sull’altra «Mother». Il «rituale» della tendina, voluto dall’artista e che coinvolge il pubblico, rivoluziona il rapporto con la classica «didascalia» dei musei e fa parte dell’opera stessa.

Con quel gesto il visitatore ha come l’impressione di entrare nella sfera più
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