Marinella Senatore, la comunità come pratica

Una monografia di Ilaria Bernardi dal taglio retrospettivo, pubblicata da Silvana Editoriale, celebra i 10 anni della «School of Narrative Dance»

Marinella Senatore. Foto: Marco Anelli
Olga Gambari |

È una parade la vita di Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977). Una grande opera unica che respira in un corpo articolato, partecipato, che stende braccia e gambe, che osserva, ascolta e respira nel mondo. Al centro, il concetto di comunità come pratica. Una comunità committente e destinataria ideale e concreta dell’arte, che Marinella rende autrice e protagonista del processo stesso del lavoro nei suoi progetti, come per esempio al Palais de Tokyo di Parigi nel 2022, dove sono venute 12mila persone in quattro giorni, una rete di umanità diffusa tra i continenti che ad oggi conta un milione di persone.

I temi sono quelli di una società che prende consapevolezza e mette in pratica i diritti fondamentali dell’essere umano e all’ambiente, parlando a tutti, partendo dal basso, progettando manifestazioni popolari ma anche una sfilata per Dior (come accadde a Lecce nell’estate 2020). Nessun problema di autorialità da parte sua, anzi, l’artista decide proprio di affidarne una parte agli altri, come dono, come segno di un’arte non fine a sé stessa e narcisistica.
«Rosas #12» (2012), di Marinella Senatore. Foto: Marinella Senatore, Mazzoleni, Londra-Torino
Questa grande opera unica, in fieri e vivente, si chiama «The School of Narrative Dance». Una pubblicazione uscita per Silvana Editore celebra i 10 anni della Sond, «The School of Narrative Dance», una monografia dal taglio retrospettivo, a cura di Ilaria Bernardi. Racconta questa parade, questo laboratorio sociale partendo dal 2012. Una sorta di diario che la segue negli anni, un catalogo di vita, luoghi, temi, pensieri. Di saperi e linguaggi. Diario di gruppo, però.

Performance prima di tutto, dove si mescolano cinema, scrittura, collage, pittura, musica, danza, canto, parcour e grandi sculture di luci colorate, ispirate alle luminarie di tante tradizioni, luce che si riverbera sul pubblico con giochi dove disegno e parola si integrano, con motti come «Dance first, think later» (da Beckett) e «We rise lifting others» (da Green Ingersoll).
«Un corpo unico» (2020), di Marinella Senatore
Il riferimento è sempre al concetto di mindfulness, apprendere e vivere anche con il corpo. Performance dove può capitare che un clochard diventi leader di un gruppo, come è successo in un progetto al Centre Pompidou (2022), o che dei non vedenti guidino una parata di migliaia di persone, come a Manifesta a Palermo (2018). Una visione per immaginare, tutti insieme, un futuro del mondo basato su un cambiamento sociale che veda ogni individuo, ogni creatura vivente, elemento libero e complementare della stessa comunità.

Marinella Senatore,
di Ilaria Bernardi,  304 pp., Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2022

© Riproduzione riservata La copertina del volume
Altri articoli di Olga Gambari