Maria Lassnig: l’autoritratto è l’anatomia dell’io
A Palazzo Pitti una vasta retrospettiva della pittrice austriaca
Oltre alla mostra che le Gallerie degli Uffizi dedicano a Plautilla Nelli (cfr. p. 46), un’altra donna, Maria Lassnig (1919-2014), Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2013, è protagonista di una retrospettiva. «Woman Power», a cura di di Wolfang Drechsler, realizzata con la collaborazione dell’Albertina di Vienna all’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, fino al 25 giugno celebra il lavoro di un’artista che scelse di concentrare la sua ricerca sull’autoritratto, inteso come espressione di «solitudine della critica, incapacità di sfruttare gli altri, meditazione e applicazione di un bisturi chirurgico su un soggetto volontario, l’Io».
Nelle creature frammentarie che occasionalmente «terminano in qualcosa di reale», la Lassnig sperimenta Espressionismo, Cubismo, Surrealismo e Informale, ma ribadisce nel manifesto della mostra «Unfigurative Malerei» («Pittura
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)