Mangiatore di mondi
Uno degli aspetti più intriganti del percorso artistico di Aldo Spoldi (Crema, 1950) viene presentato nella mostra «Banca di Oklahoma di Aldo Spoldi, 1988-1994», a cura di Loredana Parmesani e Patrizia Gillo, aperta nel Museo Civico di Crema e del Cremasco fino al 29 maggio
La rassegna ricostruisce un progetto, avviato nel 1988, in cui Spoldi pareva fondere i due filoni della sua esperienza artistica: l’arte concettuale, le esperienze teatrali e le performance, cui si era accostato all’inizio degli anni Settanta; una successiva figurazione pop affidata a un’insolita struttura: dipinti scomposti in molteplici frammenti che venivano poi assemblati l’uno accanto all’altro sulla parete, dando visivamente l’idea di una ricomposizione, dopo il caos.
L’artista è sempre stato affascinato dall’iconografia popolare (manifesti, calendari, album delle figurine) e dalle scritte che rimandano alle insegne pubblicitarie
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