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Mangiatore di mondi

Sandro Parmiggiani

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Uno degli aspetti più intriganti  del percorso artistico di Aldo Spoldi (Crema, 1950) viene presentato nella mostra «Banca di Oklahoma di Aldo Spoldi, 1988-1994», a cura di Loredana Parmesani e Patrizia Gillo, aperta nel Museo Civico di Crema e del Cremasco fino al 29 maggio

La rassegna ricostruisce un progetto, avviato nel 1988, in cui Spoldi pareva fondere i due filoni della sua esperienza artistica: l’arte concettuale, le esperienze teatrali e le performance, cui si era accostato all’inizio degli anni Settanta; una successiva figurazione pop affidata a un’insolita struttura: dipinti scomposti in molteplici frammenti che venivano poi assemblati l’uno accanto all’altro sulla parete, dando visivamente l’idea di una ricomposizione, dopo il caos.

L’artista è sempre stato affascinato dall’iconografia popolare (manifesti, calendari, album delle figurine) e dalle scritte che rimandano alle insegne pubblicitarie d’epoca e al lettering dei fumetti. Nel 1988 Spoldi costituisce la Società artistica «Oklahoma», dotata di una propria Banca, il cui scopo è realizzare operazioni estetiche e denunciare le analogie tra i criteri di attribuzione del valore nel sistema dell’arte e in quello della finanza; la Banca batte moneta con cui acquista opere di giovani artisti, fonda musei, produce automobili e biciclette da corsa, compie scalate finanziarie e alla fine è metaforicamente costretta a dichiarare bancarotta.

Nel 1996, tuttavia, rinasce come un’Araba fenice dalle proprie ceneri e dà vita, con alcuni studenti dell’Accademia di Brera (dove Spoldi è docente), al progetto didattico «Cristina Show», imperniato su personaggi virtuali, che saranno protagonisti di libri e di performance. Negli ultimi anni questa ormai lunga esperienza prosegue nell’Accademia dello Scivolo, che di recente ha inaugurato, accanto allo studio di Spoldi, il pezzo di terra Vascavolano, disegnato con le sembianze di un corpo femminile sdraiato e nello spirito delle gesta de I ragazzi della Via Pál, ottenuto tramite uno scambio con il Comune di Bagnolo Cremasco, al quale Spoldi ha ceduto la propria scultura «Il mangiatore di mondi», a dimostrazione che nell’era della finanza imperversante anche il baratto può ancora consentire la realizzazione di un sogno.

Sandro Parmiggiani, 15 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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Mangiatore di mondi | Sandro Parmiggiani

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