Ma non sono monaci né maître d’hôtel

Flaminio Gualdoni |

I custodi di museo sono una categoria di lavoratori sulla quale circolano i luoghi comuni più disparati: il mainstream è che siano fancazzisti radicali o, come usava dire un tempo, dei mangiapane a tradimento. Dopo un bel po’ di anni in cui mi è accaduto di aver a che fare con i custodi museali non solo come utente ma anche a titolo professionale, devo dire che un’opinione definitiva non sono ancora riuscito a farmela: anche se, nel frattempo, ho imparato che fa più fine dire «corpo di guardiania». E pensare che avevo debuttato con le aspettative più romantiche.

Quando ancora ero studente di Archeologia, in un museo del Sud mi fecero conoscere una specie di leggenda vivente, un signore mingherlino di mezza età che aveva affrontato da solo, naturalmente senz’altro ausilio che le sue mani e la capacità di proferire insulti con piglio assai convincente, una coppia di rapinatori riuscendo a metterli in fuga.
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