Luce su Camille

Chiara Pasetti |

Di Camille Claudel (1864-1943) si è scritto molto dopo la retrospettiva interamente consacrata alle sue opere presso il Musée Rodin di Parigi nel 1984. Pochi sono tuttavia gli studiosi italiani che finora hanno scelto di indagare la sua arte. Anna Maria Panzera colma ora questa lacuna con la sua biografia Camille Claudel, che si legge come un romanzo attraverso una scrittura limpida e che ripercorre tutte le tappe della vita di colei che «non fece la scultrice, era scultrice».

Nonostante la «serietà» e la dedizione, unita a «un’esaltazione dai risvolti entusiasmanti», con cui si applicò a quest’arte difficile, troppo spesso Camille è ancora conosciuta come l’amante, l’allieva e la modella di Auguste Rodin. Inquadrando il contesto della Francia fra Ottocento e Novecento in cui Camille visse e creò opere di sublime bellezza come «Sakountala» o «L’Âge mûr», una delle più note, l’autrice cita anche articoli
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