Luca Cerizza è il curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2024

La nomina decisa dal ministro Sangiuliano (ma manca ancora la sua firma) e dal sottosegretario Sgarbi. Collaborerà strettamente con il nuovo direttore generale Angelo Cappello

Luca Cerizza
Redazione |

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il sottosegretario delegato per l’arte e per l’architettura contemporanea, Vittorio Sgarbi, hanno deciso di comune accordo di nominare curatore del Padiglione Italia della Biennale d’Arte di Venezia del 2024 Luca Cerizza (Milano, 1969), che lavorerà a stretto contatto con il nuovo direttore generale Angelo Piero Cappello. Manca ancora la firma del Ministro: come riporta Adn Kronos, quella di Sgarbi sarebbe considerata come una «fuga in avanti».

Sangiuliano e Sgarbi hanno valutato «difficilmente comprensibile» la proposta del progetto per il Padiglione Italia che «ruota attorno al tema della costruzione di comunità attraverso l’invito all’ascolto dell’altro», concepito con l’artista Massimo Bartolini.

Sgarbi vuole quindi avere chiarimenti dal curatore Cerizza; contemporaneamente annuncia che il commissario Angelo Piero Cappello lavorerà a un progetto della nuova direzione generale di approfondimento della conoscenza del fumetto italiano e dei grandi illustratori, in collaborazione con Igort.

«Il Ministero, dichiara Sgarbi, intende potenziare l’attività del Padiglione attraverso la varietà dei generi artistici indipendentemente dalla scelta di un artista».

Cerizza è curatore e scrittore d’arte. Dal 2006 insegna Museologia e Studi Curatoriali al master specialistico della Naba (Nuova Accademia di Belle Arti, Milano). Tra gli ultimi progetti curatoriali, la mostra personale di Prabhakar Pachpute al Ngma (National Gallery of Modern Art, Mumbai, 2016), la mostra principale della terza Pune Biennale (Pune, India, 2016; entrambe con Zasha Colah), le mostre personali di Gianfranco Baruchello (Raven Row, Londra, 2017), Tino Sehgal (Ogr, Torino, 2018), il convegno/mostra «Campo Umano. Arte Pubblica 50 anni dopo» (Fondazione Ratti, Como, 2019, con Zasha Colah), la mostra «Vincenzo Agnetti. Neg: Suonare le pause» (Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna 2021/Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano 2022) e la mostra «Massimo Bartolini. Hagoromo» (Centro Pecci, Prato, 2022. Con Elena Magini).

Oltre a Cerizza, i candidati erano: Lorenzo Balbi, Ilaria Bonacossa, Lucrezia Cippitelli (con Davide Quadrio), Jacopo Crivelli Visconti (con Marcella Beccaria, Giovanni Carmine, Alfredo Cramerotti, Arturo Galansino), Ilaria Gianni, Luigia Lonardelli, Luca Lo Pinto, Matteo Lucchetti, Paola Nicolin.

Leggi anche: Biennale di Venezia, «fuga in avanti» di Sgarbi: il Padiglione Italia a Cerizza e Bartolini

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