I ritrovamenti della necropoli longobarda di Sant’Albano Stura, avvenuti nel 2009 lungo l’allora cantiere dell’autostrada Asti-Cuneo, hanno rappresentato una delle scoperte più significative degli ultimi anni nel Nord Italia. Le 776 tombe ritrovate sono state al centro di un progetto di valorizzazione e restauro, finanziato dal Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dalla società Autostrade, che si è concluso lo scorso 22 ottobre con la terza e ultima tappa.

Nel Museo Civico di Cuneo è stata inaugurata la prima sezione permanente di reperti provenienti dalla necropoli di Sant’Albano Stura: 15 corredi funerari del VII secolo. Si tratta del punto d’arrivo del percorso «Prove per un nuovo museo», cominciato nell’estate 2014, con la mostra di tre preziosi corredi, sempre nello stesso museo, e qui continuato nel maggio 2015 con il riallestimento, tuttora visibile, dei ritrovamenti romani (I-III secolo d.C.) avvenuti tra Castelletto Stura, Montanera e Cuneo, sempre durante il cantiere per l’autostrada.

Così Egle Micheletto e Sofia Uggè della Soprintendenza per le province di Alessandria, Asti e Cuneo: «Concluso il restauro di tutte le tombe con corredo (512), è in corso lo studio di tutto il sepolcreto, che sta fornendo dati utili alla ridefinizione delle attuali conoscenze archeologiche sulle popolazioni germaniche e sui loro costumi funerari».