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Londra cresce grazie ai turisti

Martin Bailey

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Successo dei musei «gratis», più arrivi da Francia, America, Spagna, Italia e Germania 

Il pubblico dei musei inglese sta cambiando tanto che, per la prima volta, si stima che nel 2016 più della metà dei visitatori dei musei nazionali britannici sarà straniera. Nell’anno fiscale 2014-15 (aprile ’14-aprile ’15), i musei nazionali sono stati visitati da 23,8 milioni di persone provenienti dall’estero, il 47% del totale (50,6 milioni di visitatori), con un 3% in più rispetto all’anno precedente.

Ed Vaizey, ministro inglese della Cultura, è soddisfatto dalla tendenza. «Dimostra che i nostri musei sono ottimi per il turismo, ci dice. Ma per altri, il crescente numero di visitatori stranieri porta una domanda con sé» Perché i contribuenti inglesi dovrebbero finanziare gli ingressi gratuiti ai musei nazionali se sempre più spesso vengono visitati da stranieri?

Tim Reeve, vicedirettore del Victoria and Albert Museum (V&A; 2,1 milioni di visitatori stranieri), sostiene che visto «il ruolo svolto dai musei nella crescita della nostra economia del turismo culturale, far pagare l’ingresso creerebbe una falsatura economica». George Osborne, cancelliere dello Scacchiere (di fatto ministro delle Finanze conservatore nel governo Cameron), ha fatto proprio questo punto di vista nella spending review di novembre, quando ha deciso di non tagliare i budget dei musei nazionali.

Con il crescente numero di turisti che visita Londra, altri si chiedono se i musei facciano abbastanza per i loro ospiti internazionali. Giles Waterfield, specialista del settore museale, sottolinea che la National Gallery piace molto ai visitatori stranieri (4,1 milioni), nonostante esponga soltanto quadri europei. L’audiogiuda è disponibile in 11 lingue, dal coreano al polacco; le guide sono pubblicate in 9 lingue. Il British Museum (4,1 milioni di ingressi dall’estero) è sempre stato molto internazionale nelle sue collezioni, e alla guida del suo ex direttore Neil MacGregor, recentemente andato in pensione, il suo ruolo globale si è rafforzato, fa notare Waterfield.

La Tate Modern è invece «super internazionale» sia nella politica delle collezioni sia nelle mostre, mentre la Tate Britain, che ha meno visitatori stranieri, è «meno attrezzata» per i turisti. Secondo un portavoce la maggior parte degli stranieri in visita alle diverse sedi della Tate di Londra (4,3 milioni di ingressi per tutti i musei del «brand»), vengono da Francia, America, Spagna, Italia e Germania.

Martin Bailey, 05 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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