Liu Bolin, l’uomo mascherato

L'artista si mimetizza nel Museo delle Culture

«Family Photo» (2012) di Liu Bolin. Cortesia di Boxart, Verona
Ada Masoero |  | Milano

Per la sua seconda mostra fotografica, Mudec Photo presenta dal 15 maggio al 15 settembre «Liu Bolin. Visible invisible», il cui titolo è esso stesso una dichiarazione d’intenti. L’artista è infatti noto nel mondo per le performance in cui, grazie a uno stupefacente body painting, si mimetizza completamente con lo sfondo, fino a fondersi nel contesto. Per poi cristallizzare l’operazione in una fotografia che finisce per includere tutti i livelli del processo creativo, dal progetto alla pittura, alla performance.

La mostra, curata da Beatrice Benedetti e promossa da Milano-Cultura, Mudec e 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore, è stata pensata per questi spazi, dove sono riunite circa 50 opere, tra le quali un inedito della «Pietà Rondanini», scattato nel Museo del Castello Sforzesco di Milano a essa dedicato; la fotografia (2019) della Sala di Caravaggio nella Galleria Borghese di Roma, e quella
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