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Le parigine

Chiara Pasetti

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«Com’era questa Parigi? Che nome imponente! […] Parigi, più vasta dell’oceano, brillava agli occhi di Emma in una atmosfera vermiglia». Così l’eroina di Flaubert, centosessant’anni fa, immaginava e sognava la capitale francese che oggi continua a conservare quel fascino di «piacere e di crimine» per più di ventotto milioni di turisti ogni anno. E in più, da sempre, Parigi è una città «femminile», per le donne straordinarie che vi hanno vissuto e lavorato soprattutto tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, nel momento della nascita delle avanguardie, e per la traccia indelebile che vi hanno lasciato.

A otto di queste grandi artiste è dedicata l’appassionata guida di Parigi scritta da Camilla Marini, che sceglie di far passeggiare il lettore lungo la Senna, a Montmartre, a Montparnasse e nei luoghi noti e meno noti della Ville Lumière con gli occhi di Camille Claudel, la scultrice dal talento precoce e impareggiabile che vi si era trasferita non ancora ventenne per seguire i corsi dell’Accademia Colarossi, della pittrice Suzanne Valadon, vissuta «nel cuore di Montmartre» dalla nascita alla morte, di Gabrielle «Coco» Chanel, la donna che nel giro di pochi anni dal suo arrivo nella capitale «rivoluzionerà il gusto di milioni di donne». E ancora, la città con le sue luci e le sue ombre, i suoi bistrot, i palazzi, i teatri, le boutique e i musei (ogni capitolo è corredato da indicazioni e indirizzi su dove mangiare e dormire e impreziosito dai disegni di Sem Galimberti) si snoda attraverso le vite e gli itinerari di Kiki de Montparnasse, la «musa surrealista» adorata, tra gli altri, da Man Ray, di Sarah Bernhardt, la star incontrastata dell’Odéon (ma anche talentuosa scultrice e pittrice), della scrittrice Colette, della «danzatrice misteriosa» Margaretha Geertruida Zelle, per tutti Mata Hari, uccisa presso il castello di Vincennes, appena fuori Parigi, all’alba del 15 ottobre 1917, e infine di Édith Piaf, la cui voce ha «sconvolto il mondo». Otto donne, per otto percorsi tutti da riscoprire.
«Si comprò una pianta di Parigi e con la punta del dito passeggiava in lungo e in largo per la capitale»: come Emma Bovary, anche all’autrice di Parigi, così recita la quarta di copertina, per essere felice «basta il pensiero che quella città esista». Ma per sua fortuna, al contrario di Emma che non la vedrà mai, Camilla Marini la conosce molto bene.



Parigi, di Camilla Marini, con gli schizzi di Sem Galimberti, 226 pp., Oltre, Sestri Levante 2016, €18,00

Suzanne Valadon ritratta da Pierre-Auguste Renoir in «La treccia» (Suzanne Valadon), olio su tela, 1885 ca

Camille Claudel in una di fotografia di César, 1884 ca

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Chiara Pasetti, 28 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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