Le cene del cenacolo

Salvate dalla dispersione le «Liste» realizzate in occasione delle serate d’onore all’osteria Bagutta di Milano

A sinistra, Mario Vellani Marchi, Lista per Carlo Cardazzo, 17 marzo 1951; a destra, Mario Vellani Marchi, Lista per Francesco Messina, 16 marzo 1936
Elena Pontiggia |  | Milano

Il testo che segue è uno stralcio del saggio «Tra ironia e memoria. Le Liste di Vellani Marchi e dei pittori baguttiani (1927-1960)» di Elena Pontiggia, introduttivo al libro Bagutta 1927-1967. Le Liste di Vellani Marchi e dei pittori baguttiani edito da Umberto Allemandi.

È stata raccontata tante volte la storia di Bagutta, l’osteria toscana di Alberto Pepori, aperta nel 1924 nel cuore di Milano, dove un tempo abitava la Madame Marini di cui parla Stendhal. Scoperta nel 1926 da Riccardo Bacchelli e Adolfo Franci, aveva subito accolto un cenacolo di amici: quattro scrittori (Orio Vergani e Marino Parenti, oltre ai due scopritori), due pittori (Mario Vellani Marchi e Ottavio Steffenini), un avvocato, noto per la sua generosità (Mario Alessandrini) e, per qualche tempo, anche un ingegnere (Massimo Del Curto).

Sono state raccontate tante volte anche le vicende del Premio Bagutta, il più antico
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