Le abbazie francesi che espongono l’arte moderna

A Beaulieu-en-Rouergue mille opere di artisti della Nouvelle Ecole de Paris: più di 200 quadri, 80 sculture, più di 400 disegni, libri, arazzi e un fondo di documenti e fotografie

L'Abbazia di Notre-Dame de Beaulieu. © Laurent Gueneau - CMN
Luana De Micco |  | Ginals

Le antiche abbazie francesi diventano sempre più spesso sedi ideali per accogliere l’arte moderna. Nel maggio 2021 era già stato aperto un Musée d’art moderne all’Abbazia di Fontevraud, nella Loira, con le opere della collezione, donata allo Stato francese, del magnate Léon Cligman e della moglie, la scultrice Martine Martine. Il 29 giugno ha aperto un centro d’arte moderna anche nella suggestiva Abbazia di Beaulieu-en-Rouergue, nel Tarn, presso Tolosa, dopo un cantiere di restauro sostenuto dal Centre des monuments nationaux (Cmn), l’ente pubblico che gestisce più di cento monumenti in Francia. Anche la storia di Beaulieu-en-Rouergue è legata a una coppia di collezionisti, la critica d’arte Geneviève Bonnefoi, scomparsa nel 2018 a 97 anni, e il marito Pierre Brache, imprenditore, morto nel 1999 a 79.

L’abbazia cistercense, fondata nel XII secolo, fu trasformata in fattoria alla Rivoluzione e poi lasciata in abbandono. I due collezionisti la acquisirono nel 1959 e la restaurarono, aprendovi un primo centro d’arte nel 1970, destinato a mostre ed eventi culturali. Ormai vi è esposta in modo permanente una selezione di opere dell’imponente collezione che la coppia costituì nel corso degli anni e che lo Stato francese ha ricevuto in dono, insieme all’abbazia. Oltre mille opere di artisti della Nouvelle Ecole de Paris, Michaux, Hantai, Fautrier, Hartung, Vasarely, con più di 200 quadri, 80 sculture, più di 400 disegni, libri, arazzi e un fondo di documenti, manoscritti, corrispondenze di artisti e fotografie.

Dopo il restauro completo dell’abbazia, esterni e interni, e del suo chiostro, affidato allo studio di architetti Bossoutrot & Rebière, è stato quindi allestito un percorso di visita in 19 sale tematiche, tra l’antico refettorio e le celle dei monaci, con 160 opere, alcune delle quali restaurate per l’occasione. La scenografa Claire Simonet di CS Design ha lavorato con Elsa Olu per la museografia. Un progetto da 10 milioni di euro, finanziati in parte con i fondi del piano di rilancio post pandemia del Governo, che nel 2021 ha assegnato 40 milioni di euro al Cmn per il recupero di 14 monumenti storici.

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