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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliDistante solo 30 chilometri da Roma, accanto al Borgo di Pratica di Mare (antica acropoli di Lavinium), non lontano dalla spiaggia del leggendario approdo di Enea, il civico Museo Archeologico Lavinium è fuori dal paese. Un museo originale e diverso: attraverso importanti reperti archeologici, ma soprattutto allestimenti scenografici, musica, racconti sonori, videoinstallazioni, ologrammi, ricostruzioni in 3D, fa viaggiare nella storia dei Latini e di Enea, mitico fondatore della città sacra. Le statue, a cominciare da quella, straordinaria, a grandezza naturale di Minerva Tritonia (V secolo a.C.), vengono dagli scavi del Santuario di Lavinium, dall’area sacra, da una necropoli e dall’Heroon, tomba del VII secolo a.C. Sculture non di marmo ma in terracotta, alcune in magnifico stato di conservazione. Il museo realizza un progetto didattico multimediale che segue il visitatore in un percorso storico dal X secolo a.C. all’epoca romana.
Visitatori nel 2015: 6.707
Visita: 10 agosto 2016
Voto medio 7,5
La sede: 7 Era il vecchio edificio, non grande, della stazione dei Carabinieri, in piena campagna vicino all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Nel 2005 vi è stato allestito il Museo Civico: una decina di ambienti lungo un percorso su due piani, con reperti ma anche immagini, voci e suoni in quadrifonia che circondano il visitatore fin dal viale d’ingresso alberato con lettura di brani dell’Eneide. A causa delle dimensioni ridotte del museo, molti reperti restano nei depositi. Ottime pulizia, manutenzione, climatizzazione. Tutto accessibile ai disabili.
L’accesso: 8 Piccolo atrio e stanza biglietteria: ingresso 5 euro. Martedì-venerdì 9-14, sabato e domenica 10-13, 15-18.30. Lunedì 9-14, soltanto su prenotazione. Manca guardaroba ma borse e indumenti sono accettati in biglietteria. Niente audioguida: è il museo a raccontare se stesso lungo il percorso. Dépliant bilingue. Ben realizzato il sito internet. Info 06.91984744.
La visibilità: 10 Percorso scandito da reperti archeologici accompagnati da video e voci diviso in 5 sezioni: il santuario di Minerva, il mondo femminile dei Latini, il viaggio di Enea, l’area sacra dei tredici altari di Lavinium (VI secolo a.C.) e infine un «teatro ottico» con l’ologramma di un sacerdote «virtuale» che racconta il culto di Enea accanto alle porte in tufo del suo Heroon (tomba del IV secolo a.C.). Innovativo e molto curato l’allestimento. «Visita tattile» per non vedenti che vengono anche accompagnati. Esaustive didascalie bilingue accanto ai reperti, cartelli didattici, modellini, ricostruzione di tombe.
L’illuminazione: 10 Molto suggestiva ovunque, variabile per accompagnare la proiezione dei video, fari a led. Zone d’ombra, luci blu per la sala del «viaggio».
Custodi e sicurezza: 8 I custodi sono anche guide competenti: uno gira per le sale. La videosorveglianza è in tempo reale su monitor all’ingresso. I filmati e gli altri apparati tecnici audio e video vengono attivati soltanto all’ingresso dei visitatori nelle diverse sale. Nessun controllo di sicurezza.
La toilette: 8 Tre locali puliti, all’ingresso. Peccato che quello per disabili sia troppo ingombro di materiali di servizio. No fasciatoio.
Il bookshop: 4 Purtroppo i diversi volumi esposti nella biglietteria dedicati al museo e all’archeologia locale non sono in vendita. Possono però essere consultati. Manca il catalogo del museo e ogni tipo di gadget. C’è, solo per consultazione, un libro guida di Pomezia e del suo territorio. Nulla può essere comprato sul posto.
L’ascensore: 10 Nuovo, grande, dedicato soprattutto ai disabili per raggiungere l’unico piano superiore.
La caffetteria: 3 Non esiste. Assente anche una macchina distributrice di snack e bevande. Il bar e ristorante più vicino è a cento metri, nel vecchio borgo di Pratica di Mare.
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