Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Melania Lunazzi
Leggi i suoi articoliTatzu Nishi (1960), Manya Kato (1962), Takahiro Iwasaki (1975), Taro Izumi (1976) e Yuuki Matsumura (1981) sono i cinque artisti giapponesi protagonisti del progetto «Paradoxa. Contemporary Art from Japan», visibile fino al 28 agosto nel Museo d’arte moderna e contemporanea di Casa Cavazzini della cittadina friulana
Udine ha già una vocazione speciale per la cultura dell’Estremo Oriente (l’edizione 2016 del Far East Film Festival è stata la 18esima) e onora così il 150mo anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
Curata da Denis Viva, è la prima tappa di un progetto triennale sul tema che dà il titolo alla mostra, il paradosso (il Koan del Buddhismo zen), e che vedrà protagonisti nel 2017 la Corea del Sud e nel 2018 la Cina. Cuore del progetto è la collaborazione tra gli artisti e il territorio, il coinvolgimento materiale di aziende del territorio con workshop a cavallo tra arte e design e l’intervento su monumenti cittadini.
Accanto alle 24 opere installate all’interno di Casa Cavazzini, Tatzu Nishi ha realizzato, con il sostegno di illycaffè, un’opera attorno alla statua della Giustizia in piazza della Libertà, inglobando la scultura seicentesca in un’impalcatura che ne consente la visione ravvicinata.
Altri articoli dell'autore
Novità dal fronte dei musei archeologici nazionali del Friuli-Venezia Giulia
A Cervignano nel Friuli, la dimora natale del pittore, progettata da Giancarlo De Carlo, è stata acquistata dalla Regione e diventerà un centro di ricerche per il contemporaneo
Le opere in mostra copriranno i mille metri quadrati di superficie delle scuderie del Castello di Miramare, con alcune installazioni nel parco, secondo una «drammaturgia» coadiuvata anche da scritti e citazioni di scienziati e grandi pensatori
Nel Duomo di Cividale del Friuli, accanto al Cristo in croce, due piedistalli vuoti aspettano la Vergine e l’Evangelista che per 1.400 euro all’anno di assicurazione giacciono nei depositi del vicino Museo Archeologico