La Villa Romana di Positano prigioniera della burocrazia

Scavata nel 2003, restaurata nel 2015, la dimora decorata da meravigliosi affreschi continua a rimanere chiusa

Un particolare degli affreschi della Villa Romana di Positano
Tina Lepri |

Positano (Salerno) A tredici anni dalla scoperta e a un anno dalla conclusione dai restauri che hanno ridato vita ai pregevoli affreschi che la decorano, la Villa Romana di Positano del I secolo d.C è ancora invisibile al pubblico. Inaccessibile perché Soprintendenza e Comune non trovano un accordo e così l’apertura sempre annunciata viene ancora una volta rinviata.
Esiste una bozza di convenzione tra il Comune, la Soprintendenza Archeologia e Belle Arti di Salerno e Avellino, che ha diretto i lavori affidati all’architetto Diego Guarino, ma per ora nessuna firma che permetta veramente la visione degli ambienti sepolti in seguito all'eruzione del 79 d.C. e riemersi a dieci metri di profondità dagli scavi sotto la Chiesa di Santa Maria Assunta. Dell'esistenza della villa si era avuta notizia già a metà Settecento, ma solo con gli scavi avviati nel 2003-2004 sotto la cripta della chiesa
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