La strada e l’arte ma senza Street art

Al MaXXI una collettiva curata da Hou Hanru

«Angry Sandwich People» (2006) di Chto Delat. Courtesy: Chto Delat e KOW Berlin
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

Un tema vasto affrontato da una coralità a tal punto eterogenea per età, provenienza, lingue, forme, strumenti e materiali che la fa assomigliare più a una biennale d’arte che a una semplice collettiva. È «La strada. Dove si crea il mondo», curata da Hou Hanru, allestita dal 7 dicembre al 28 aprile al MaXXI con oltre 200 opere di 145 artisti.

Non ci sono solo gli artisti che dagli anni Cinquanta hanno rivolto l’attenzione a ciò che succedeva sulla strada o che dagli anni Sessanta in poi sono letteralmente scesi in strada con i loro lavori, c’è anche chi deve confrontarsi con la strada come infrastruttura urbana: architetti, urbanisti e designer. Per accogliere tutto ciò il museo diventa a sua volta crocevia di strade, un festival di progetti ideati per l’occasione, opere, performance ed eventi multidisciplinari.

Le sezioni tematiche sono dedicate all’identità e alla funzione della strada
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