La rinnovata collezione dell’Hamburger Kunsthalle

Tra nuove acquisizioni e propositi per il futuro, l’istituzione di Amburgo torna a mostrarsi al suo pubblico

«Infra Voice» (2018), videoinstallazione su tre canali di Annika Kahrs  © Annika Kahrs. Foto: Hans Wulf Kunze
Francesca Petretto |  | Amburgo

Sponsorizzata da Deutsche Bank, la grande mostra collettiva che l’Hamburger Kunsthalle ospita fino al 18 febbraio 2024, intitolata «Qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di desiderato», riporta in primo piano, dopo i lunghi mesi di pandemia e le ripetute chiusure della struttura, la collezione di arte contemporanea del museo, rivisitata, ampliata e pronta per essere sottoposta al giudizio del pubblico.

L’approccio, vista l’incredibile vastità del tema, è particolarmente interessante: anziché procedere in maniera cronologica o tematica, la curatela mette a dialogare alcune prime acquisizioni del museo (qualcosa di vecchio) con le sue più recenti (anche sotto forma di donazioni di privati e ancora mai mostrate al pubblico amburghese: qualcosa di nuovo) e con alcuni prestiti speciali ad hoc da altre istituzioni pubbliche o da privati, già iscritti nella sua lista dei desideri per future acquisizioni permanenti (qualcosa di desiderato) della collezione.

L’universo dell’arte contemporanea, il cui lasso di comprensione temporale va man mano dilatandosi con il passare degli anni dalla prima, ipotetica data d’inizio degli anni Cinquanta, è forse il più polifonico: comprende innumerevoli nuovi generi, stili e forme di espressione prima inesistenti. Perciò la mostra, per quanto provi un discorso mirato non generalizzato, si trova a dover presentare serie fotografiche accanto a installazioni multimediali spaziali, opere di Video art al fianco di modelli architettonici e architetture fatte di tessuto e/o in mondi virtuali provando a creare sempre nuove connessioni.

Le artiste e gli artisti coinvolti in questo esperimento, 56 nomi di notorietà internazionale, si sono cimentati nei più diversi modi e secondo i più differenti approcci e modalità d’espressione con alcuni «topoi» dell’arte del nostro tempo, come la comprensione e la comunicazione, l’isolamento e il confinamento, l’esercizio di potere, la protesta civile, l’utopia e le strutture sociali.

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