La realtà ha confini scivolosi

Silvano Manganaro |  | Roma

Il tema del rapporto tra corpo e spazio è uno dei capisaldi delle neoavanguardie del secondo Novecento: da un lato il corpo dell’artista usato come strumento per la presa di coscienza del vuoto che ci circonda; dall’altro la concretizzazione scultorea di quest’ultimo che modifica lo spostamento e la disposizione dei corpi in uno spazio. È questo, per certi versi, il tema del lavoro di Rowena Harris, artista inglese classe 1985, protagonista presso Gallery Apart.

Con la mostra «Soft Boundaries», dal 23 settembre al 22 dicembre, l’autrice conferma quanto la sua ricerca sia attenta alla materializzazione di oggetti o calchi che rimandano a impercettibili incongruenze spaziali: la galleria infatti accoglie sia nuove sculture sia un video, medium utilizzato dalla Harris proprio per poter approfondire il suo interesse per la corporeità, i movimenti e l’utilizzo di oggetti da parte dell’uomo.


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