La più grande catena umana del mondo

A Torino la settima tappa del «Beyond Walls Project» di Saype

Il dipinto di Saype a Torino. Valentin Flauraud for Saype
Nicola Pirulli |  | TORINO

Un po’ graffiti un po’ Land art, il «Beyond Walls Project» di Saype (al secolo Guillaume Legros, Belfort, Francia, 1989) sbarca a Torino, settima tappa di un percorso partito nel 2019 a Parigi e che toccherà molte altre località nel mondo. Il dipinto (enormi mani che si stringono su 6.400 metri quadrati di prato) ha preso forma nel Parco archeologico della Porta Palatina romana, nel cuore storico della città: realizzato con materiali biodegradabili, si dissolverà nel giro di qualche settimana.

Simboleggia la volontà di creare «la più grande catena umana del mondo», e ci parla di inclusione, barriere fisiche e mentali, sostenibilità, diritti civili, insomma i grandi temi del dibattito contemporaneo.

Partner della tappa piemontese sono Lavazza, Iren, Comune e Musei Reali, nella cui Galleria Sabauda rimane allestita una mostra sull’artista (era prevista aperta fino al 17 gennaio). «Un’opera potente e bellissima», per Marco Giusta, assessore a Diritti, Creatività e Giovani della Città, e una nuova occasione di collaborazione per Francesca Lavazza, convinta «della necessità che pubblico e privato lavorino fianco a fianco a favore della comunità».

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