La più bella pittura del mondo è a Sansepolcro e ci rimane anche durante i lavori di conservazione

Sansepolcro (Ar). Nel 1924 Aldous Huxley definì la «Resurrezione» di Piero della Francesca, conservata nel Museo Civico di Sansepolcro «la più bella pittura del mondo»: e di questo ben si ricordò il comandante dell’esercito alleato, Anthony Clarke quando, il 31 luglio del 1944, nonostante gli ordini contrari decise di far cessare il fuoco delle artiglierie sulla città per salvare quel capolavoro.
Quella che fu una delle opere più celebrate dalla critica d’arte per la straordinaria lezione di forme che diede ai maestri contemporanei non è mai stato oggetto di un restauro significativo in cinque secoli. L’intervento in fase di avvio, finanziato con 40mila euro dal Comune e 100mila da un generoso mecenate, Aldo Osti, vede coinvolti l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (nelle figure di Marco Ciatti, Cecilia Frosinini e Ilaria Mariotti) e la Soprintendenza di Arezzo (con Agostino Bureca,
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