La più bella edizione della Biaf di Firenze

Ha caratterizzato la XXXI Biennale, l’anarchico accostamento di antico, moderno e contemporaneo. Ma la parte del leone l’hanno fatta i grandi nomi del passato

Alla cena di gala della Biennale il gallerista Gian Enzo Sperone tenta di bloccare il direttore del museo di Ajaccio Philippe Costamagna mentre aggredisce alle spalle il direttore dell'Istituto Centrale del Restauro, Luigi Ficacci
Laura Lombardi |  | Firenze

A chi il primato? Il direttore  Fabrizio Moretti sostiene che per l’arte italiana non ci sono discussioni: solo la Biennale Internazionale dell’Antiquariato con sede a Palazzo Corsini (21-29 settembre) può considerarsi un «museo in vendita», per la qualità dei pezzi selezionati, e ulteriormente riselezionati (con qualche amaro distacco dalla parete imposto il giorno prima dell’apertura alla stampa), da un severissimo vetting, composto da studiosi italiani e stranieri, tale da sfidare qualsiasi sospetto di conflitti di interesse.

La Biennale, inaugurata con la serata di gala a Palazzo Corsini e i consueti fuochi di artificio sull’Arno, tradizione fiorentina di stampo mediceo, si svolgeva con un certo fervore già durante la preview affollatissima di collezionisti e direttori di musei internazionali con l’immediata comparsa dei bollini rossi a testimoniare vendite già avvenute, convegno di una
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