La nuova koinè adriatica

Dario Agrimi,  Limbo, 2014. Courtesy the artist
Graziella Melania Geraci |

Polignano a Mare (Bari). Il mare come punto di arrivo e di ripartenza, l’Adriatico quale scenario di un'arte come strumento di coesione, queste le premesse per «Art in Port-Coexistence: for a new Adriatic koinè», a cura di Antonio Furgis, fino al 1° marzo presso la Fondazione Pino Pascali. Venticinque giovani artisti internazionali in una sola mostra itinerante per cinque sedi diverse tra le due sponde dell’Adriatico alla ricerca di una lingua comune, appunto la koinè.
Dopo Tirana (Albania), Cetinje (Montenegro), Rijeka (Croazia) e Venezia, l’ultima tappa è alla Fondazione Pascali, che ha coordinato il tutto, e la cui sede è emblematicamente di fronte a quel mare che è il comun denominatore e ispiratore di alcuni dei lavori in mostra. L’omaggio di Sarah Ciracì (Italia) all’elemento liquido passa, nel suo video «Watershed», attraverso tre diverse narrazioni, di un politico, Nichi Vendola,
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Irena Lagator, Economy Experience History, installazione, 2012 Sarah Ciracì, «Watershed», 2013, video. Courtesy Intromoenia Extrart
Altri articoli di Graziella Melania Geraci