La memoria nell'armadio

La copertina del volume
Luca Scarlini |

Le regole di abitazione teorizzate dal principe di Salina stabilivano che non valesse la pena di abitare in una casa di cui si conoscono tutte le stanze. Nell’Atlante degli abiti smessi di Elvira Seminara gli armadi hanno la stessa prerogativa di mistero, perché, anche in una serie di traslochi che determinano scelte drastiche, eventi dettati da entusiasmi, amori e abbandoni, non mancano mai i «vestiti elfi», che cerchi a tutti i costi e ti si ripropongono di fronte agli occhi quando credi che non li troverai più.
Un complesso, spesso impossibile, dialogo a distanza tra madre e figlia passa infatti attraverso una teoria degli abiti, intesi come cartina di tornasole dell’animo umano.

I tessuti classici delle manifatture di Roubai animano un canto delle stoffe tra canetille e matelassé, mentre i capi esprimono un loro deciso carattere. Possono essere «disattati», ossia «che stanno in disparte
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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