La libertà nella clausura | BIANCO-VALENTE

Le voci degli artisti nel coprifuoco da coronavirus

Bianco-Valente, allestimento di Convergenza Evolutiva, Museo Maxxi, Roma, 2010
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«Stiamo vivendo un momento che arriva spaventosamente inatteso, come uno tsunami. Ciò che ne seguirà sarà una crisi economica senza precedenti, probabilmente il periodo più difficile di questo secolo, che andrà a modificare per sempre il nostro modo di vivere. Lo farà in maniera ancora più profonda rispetto alla crisi finanziaria iniziata nel 2008 e dalla quale non ci eravamo ancora ripresi.

L’arte e la cultura sapranno comunque rinascere da questo reset globale, i periodi di crisi e le situazioni di necessità hanno sempre rappresentato le fucine delle maggiori innovazioni nel campo delle arti. Alla fine della seconda guerra mondiale gli studi di Cinecittà erano occupati dagli sfollati dei bombardamenti e i registi furono costretti a portare nelle strade le macchine da presa, dando così avvio alla stagione del Neorealismo. Può bastare come esempio?

Probabilmente assisteremo a un ricambio fra i protagonisti del mondo dell'arte e non è detto che sia un male. È dal 2010 che il mantra della crisi sembra ipnotizzare tutti, rendendo ancora più asfittica la piccola pozza dell’arte contemporanea; adesso si sente veramente il bisogno di grandi spinte ideali e forse questo macigno che sta per travolgerci sul piano esistenziale è da leggere anche come una grande opportunità per il futuro».

a cura di Olga Scotto di Vettimo

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