La grande estate viennese

Le aste di imKinsky con lotti da Adolf Loos a Jan Brueghel il Giovane, Klimt e Schiele

Orologio in teca di vetro (1920 ca) di Adolf Loos
Arianna Antoniutti |  | Vienna

Dal 6 all’8 luglio si tiene, presso la viennese casa d’aste imKinsky, la «Big Summer Auction», asta che racchiude opere d’arte di sei distinti dipartimenti: Arte antica e Art Nouveau & Design (6 luglio); Dipinti antichi e Dipinti del XIX secolo (7 luglio); Arte moderna e Arte contemporanea (8 luglio). L’Art Nouveau & Design è sicuramente uno dei settori per cui imKinsky è maggiormente nota, difatti è assai ricca la selezione di proposte: dai set di posate di Josef Hoffmann (stima 1.800-2.500 euro), al magnifico anello, sempre di Hoffmann, in oro e perle (18-25mila), fino ai vasi di Johann Lötz Witwe (15-25mila), René Lalique (1.800-3mila) e Louis C. Tiffany (3.500-6mila). Fra le opere certamente più significative l’orologio in teca di vetro di Adolf Loos (65-120mila), 1920 ca, dalle linee pure ed essenziali, testimoni della rigorosa ricerca formale dell’architetto austriaco.

Si prosegue poi, il 7 luglio, con la tornata di arte antica, fra i cui lotti spicca il prezioso olio su rame «Paradiso con la creazione di Eva» (1630 ca) di Jan Brueghel il Giovane (50-100mila) che, con ricche cromie, illustra in un paesaggio lussureggiante specie animali esotiche. Sempre del medesimo artista, con Hendrik van Balen, è il «Mosè che fa zampillare l’acqua dalla roccia», olio su rame del 1607 ca, stimato 150-300mila euro. Ancora per la pittura del XVII secolo, troviamo una scena di vita popolare, non priva di rimandi moraleggianti, «Charivari» (1640 ca) di David Ryckaert, dalla lunga storia collezionistica e dalla altrettanto solida bibliografia, proposta a 25-50mila. Non manca l’arte italiana, con oli su tela come la «Madonna con bambino e san Giovanni Battista» (1720 ca) di Francesco Solimena stimata 7-14mila euro.


È invece all’insegna della grande arte austriaca l’asta di Arte moderna dell’8 luglio, con magnifici disegni di Gustav Klimt, come «Donna che legge o canta, veduta frontale» (1907 ca), penna su carta, stimato 50-100mila e connesso alla realizzazione del Fregio di Palazzo Stoclet a Bruxelles, o lo studio per «Weltliche und kirchliche Musik (Musica profana e sacra)», 25-50mila. E ancora un disegno di Egon Schiele, «Giovane seduto», proposto a 70-140mila. L’arte viennese è ancora protagonista con il «Ritratto di Waldemar Unger II», dipinto nel 1902-03 da Richard Gerstl (150-250mila). Proveniente dalla famiglia dello stesso Waldemar Unger, amico d’infanzia del pittore, l’opera è stata esposta in fondamentali mostre dedicate a Gerstl, come la monografica del 2017 presso la Schirn Kunsthalle di Francoforte. Fra gli autori dell’Otto e Novecento non mancano infine grandi nomi come Pierre-Auguste Renoir, con l'olio su tela «Paesaggio in Provenza con alberi di olivo» (25-50mila), Oskar Kokoschka con il pastello a olio su carta «Nudo sdraiato» (30-60mila), Marc Chagall con la tecnica mista «Le nu sur le bouquet» (60-120mila) e Pablo Picasso con «Minotaure, Buveur et Femmes», incisione dalla «Suite Vollard» del 1939 (15-30mila).

© Riproduzione riservata «Paradiso con la creazione di Eva» (1630 ca) di Jan Brueghel il Giovane «Donna che legge o canta, veduta frontale» (1907 ca) di Gustav Klimt
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