La Galleria O’Neill apre uno spazio a Venezia

La Direttrice Laura Chiari racconta il nuovo cammeo architettonico a fianco di Ca’ Pesaro

Laura Chiari, direttrice e contitolare della Galleria Lorcan O’Neill a Roma, davanti a un’opera di Eddie Peake
Stefano Luppi  |  | Venezia

La Galleria Lorcan O’Neill di Roma, aperta nel 2014, lavora con artisti della scena internazionale come Tracey Emin, Anselm Kiefer, Richard Long, Kiki Smith, Jeff Wall, Francesco Clemente. Da settembre si «allarga» aprendo un avamposto a Venezia. Lo annuncia la direttrice e contitolare della galleria, Laura Chiari, spiegando che sarà un piccolo spazio a fianco di Ca’ Pesaro.

Direttrice, questa scelta di Venezia?
Venezia ha un potere di attrazione magico e un ruolo internazionale importantissimo per l’arte contemporanea con musei e istituzioni di primissimo ordine. La cosa più importante da dire è che questo spazio non lo abbiamo pensato come una seconda sede: rappresenta un’opportunità per avere un altro luogo dove mostrare il lavoro degli artisti. Sarà uno spazio che lasceremo intatto e senza regole predeterminate.

Che tipo di pubblico attendete?
Venezia ha sicuramente flussi diversi rispetto alla capitale; ne scopriremo le caratteristiche sul campo.

Quale sarà e come sarà composta la mostra d’esordio?
Stiamo lavorando con Richard Long attraverso uno dei suoi materiali preferiti, la pietra d’Istria, ampiamente utilizzata nella città lagunare. Con Long svilupperemo una prima idea di mostra, anche se non escludiamo la presenza di un altro artista. Long ha una sua storia a Venezia che risale a quando, nel 1976, rappresentò la Gran Bretagna alla Biennale. Questo legame ci è molto piaciuto e lo svilupperemo.

In che cosa il nuovo spazio è diverso rispetto a quello romano?
Sono luoghi molto differenti, per carattere: quello di Roma è molto rifinito e classico, in un palazzo storico con ampie volte, cortile esterno e uffici: Roma è la galleria. A Venezia instaureremo un dialogo con la città in maniera discreta. Non abbiamo nemmeno definito un lasso temporale per questa organizzazione.

Quante mostre farete a Venezia ogni anno?
L’idea lì è di non avere una programmazione rigida: faremo un passo alla volta, lasciandoci anche il tempo di conoscere la città e le sue regole.

Sono previste altre aperture per il futuro?
Questa possibilità c’è sempre.

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