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La galleria magnifica

Maria Grazia Bernardini

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Finalmente è uscito il catalogo generale dei dipinti della Galleria Doria Pamphilj, una delle collezioni private romane più importanti

Ricca di capolavori straordinari e celeberrimi di Filippo Lippi, Tiziano, Raffaello, Sebastiano del Piombo, Caravaggio, Annibale Carracci, Velázquez, Dughet. La Galleria costituisce, nel panorama museale mondiale, uno dei punti imperdibili e imprescindibili non solo per lo storico dell’arte ma anche per un turista.

Collezione Doria Pamphilj. Catalogo generale dei dipinti di Andrea G. De MarchiLa stupefacente raccolta di opere e il grande palazzo Doria ci immergono immediatamente nella Roma papalina, del Sei e Settecento. Venne istituita nel 1651 dal pontefice Innocenzo X Pamphilj. A quel tempo a Roma si stavano formando nuove collezioni d’arte e si ergevano nuovi e maestosi palazzi. Per questo Roma è ricca di tante, eccelse raccolte d’arte. La collezione Doria Pamphilj, che già a metà del Seicento si era arricchita del nucleo Aldobrandini, a seguito del matrimonio di Camillo Pamphilj con Olimpia Aldobrandini, continuò negli anni a crescere, fino a raggiungere la dimensione attuale, suddivisa tra Palazzo Doria Pamphilj di Roma e la Villa del Principe Doria a Genova. La raccolta Doria si presenta molto varia, comprende opere che vanno dal Trecento all’Ottocento, artisti italiani e stranieri, ma la presenza più cospicua si deve alla scuola bolognese, con Carracci, Domenichino, Guercino, Albani, Reni, Lanfranco, Badalocchio, e ai paesaggi, tra i quali di particolare interesse quelli di Gaspar Dughet in collaborazione con il Borgognone.

Il volume curato da Andrea G. De Marchi, grazie a una complessa ricerca, offre un quadro completo della collezione e sarà uno strumento di studio indispensabile. Le schede (quasi 850) seguono un ordine alfabetico e contengono i dati essenziali, la provenienza, la storia critica, note sullo stato di conservazione e la bibliografia. Qualche appunto: forse troppa sinteticità nelle schede dei grandi capolavori, come ad esempio nella scheda del «San Giovanni Battista», dipinto oggi considerato una versione dell’originale caravaggesco dei Musei Capitolini, in cui l’autore non si sofferma sulle letture iconografiche molto interessanti proposte da Calvesi e da Lavin. Anche nella scheda della «Giuditta» di Tiziano non è citata la splendida mostra in cui fu esposta nel 1995 a Roma, nel Palazzo delle Esposizioni, accanto all’«Amor Sacro e Profano» di Tiziano, nel cui catalogo sono riportati anche i risultati delle indagini radiografiche effettuate nell’occasione. Inoltre, poiché il catalogo comprende le opere sia romane sia genovesi, sarebbe stato utile precisare la sede attuale dell’opera e indicare in un capitoletto la sequenza degli inventari in cui sono registrati i dipinti, in modo da avere subito l’indicazione di quando sono entrati nella raccolta Doria Pamphilj.

Collezione Doria Pamphilj. Catalogo generale dei dipinti
di Andrea G. De Marchi
456 pp., ill.
Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2016
€ 68,00

Maria Grazia Bernardini, 11 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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