La Fiac in presenza ma «effimera»

Con il Grand Palais chiuso per restauri sono 160 le gallerie presenti nella 47ma edizione della fiera d’arte contemporanea in una struttura temporanea progettata da Wilmotte sugli Champs-de-Mars

Un particolare di «Messa a nudo» (2020) di Michelangelo Pistoletto, opera esposta alla Fiac dalla Galleria Continua © L’artista
Luana De Micco |  | Parigi

Dopo l’edizione annullata nel 2020 a causa della pandemia, e il lancio in primavera di una nuova versione esclusivamente digitale, la Fiac-Foire internationale d’art contemporain torna ora in presenza, dal 21 al 24 ottobre, ma cambia location. Il Grand Palais infatti, chiuso per restauri, non riaprirà prima della fine del 2023. È dunque, per la prima volta, il Grand Palais Ephémère, una struttura progettata da Jean-Michel Wilmotte sugli Champs-de-Mars, con vista sulla Tour Eiffel, a ospitare le 160 gallerie attese per questa 47ma edizione (a cui si potrà accedere solo con il green pass).

Nel settore principale, ritroviamo le grandi gallerie francesi e internazionali, tra cui Almine Rech, Gagosian, David Zwirner, Paula Cooper, Perrotin, Victoria Miro. Anche gli italiani tornano numerosi: Alfonso Artiaco (Napoli), Cardi, Zero..., Massimo De Carlo, Raffaella Cortese (Milano), apalazzo (Brescia), Continua (San Gimignano), Tornabuoni Art (Firenze), Mazzoleni (Torino), Spazio A (Pistoia), P420 (Bologna) e Vistamare/Vistastudio (Pescara).

Una novità di questa edizione è la proposta di una fiera parallela solo digitale, sul modello di quella di marzo, la Fiac Online Viewing Rooms, che accoglie sia gli espositori presenti sugli Champs-de-Mars, sia una cinquantina di altre gallerie internazionali che partecipano solo online. Tra loro, le italiane A arte Invernizzi, Clima (Milano), Massimo Minini (Brescia) e Tucci Russo (Torino).

Per il settore giovani, segnaliamo la partecipazione di Martina Simeti (Milano), che presenta «Real Madrid». Non mancano i settori Design e Edizioni. Tra i solo show, Dennis Oppenheim alla Galerie Mitterrand e Joyce Pensato da Anne de Villepoix. Per i duo, Bethan Huws/Ettore Spalletti da Vistamare/Vistastudio e Hoda Kashiha/Farrokh Mahdavi da Dastan Gallery.

Come da tradizione, la fiera è accompagnata da una serie di eventi che coinvolgono diversi luoghi dentro Parigi, dal giardino delle Tuileries, con un percorso di opere di Eric Fischl, Norbert Kricke e architetture di Jean Prouvé, al Musée Delacroix che instaura un dialogo tra le opere storiche della sua collezione e i lavori recenti di Jean Claracq, rappresentato dalla galleria Sultana.

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